Fiorella Mannoia ha fatto tappa in Sicilia per presentare il nuovo album Combattente. La cantante ha raccontato alla Feltrinelli di Palermo e di Catania la sua ultima fatica discografica. La sala della libreria etnea era gremita di gente rimasta ore in attesa pur di incontrare l’artista: uomini e donne, ragazzi e ragazze ma anche molti bambini.
Più di 116 copie del disco vendute in meno di 2 ore nel capoluogo etneo.
Sul progetto di realizzazione dell’album, durato circa 4 anni, la Mannoia si esprime così: “Il risultato finale, l’insieme delle canzoni ha assunto un percorso più lineare di quel che mi ero prefissata. Sembra un racconto, la storia di una stessa donna e molti hanno scorto molti elementi autobiografici, ma non è così. Sebbene ci siano elementi che mi tocchino personalmente, Combattente è un album in cui tutti, uomini e donne, si possono ritrovare e identificare, perché la vita di tutti è una lotta continua. ”
Prima di firmare autografi, c’è stato del tempo per rispondere ad alcune domande e, parlando di lotta, l’artista condivide un pensiero anche sul referendum del 4 dicembre, che sta dividendo l’Italia nelle ultime settimane: “Mi addolora stare divisi. Più stiamo divisi, più cercano di dividerci. Il referendum sembra una guerra intestina”
Combattenti sono anche le operai del film “7 minuti” di Michele Placido, prima esperienza d’attrice per Fiorella Mannoia, dopo una proposta arrivata come “un fulmine a ciel sereno”.
“Ringrazio Michele per l’opportunità concessami, non avrei mai immaginato di poter recitare. A questa esperienza devo molto. Le lacrime, che vedrete, sono lacrime vere, sono lacrime di donne che lottano contro le difficoltà di ogni giorno e contro un sistema, un momento economico che sta facendo dimenticare i diritti sul lavoro, conquistati negli ultimi 100 anni. Anche in questo caso bisogna unirci, non si può lottare da sole. ”
Alla fine delle domande, applausi di condivisione e l’inizio della sessione di autografi per i fan.
Di Federica Giunta
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