“Parlare, spiegare alla mia città la storia di Giovanni Grasso e Angelo Musco, attori non solo siciliani, m’inorgoglisce e mi commuove”. Parole piene di sentimento e passione quelle pronunciate da Gilberto Idonea, nella cornice dell’Aula Magna del Palazzo Centrale di piazza Università, durante la prima Lectio Magistralis in Sicilia. Hanno animato il foro letterario Antonino Recca, rettore dell’ Università degli Studi di Catania, Fernando Gioviale, Ordinario Discipline dello Spettacolo, Tino Vittorio, docente di Storia Contemporanea e Giuseppe Vecchio, preside Facoltà di Scienze Politiche. Un incontro culturale su, Il Teatro di Martoglio, Musco e Pirandello, ricco di aneddoti, curiosità e sentimento, il quale descrive come la cultura siciliana abbia influenzato positivamente l’intero pensiero drammaturgico mondiale.
“Attori come Grasso o Musco – spiega Fernando Gioviale – sono entrati di diritto a far parte del bagaglio culturale di ogni individuo, indipendentemente dal limite geografico, perché il loro metodo e la loro intensa arte interpretativa si studia nelle più grandi ed importanti accademie di recitazione”.
Una lunga serie di ritratti di cultura siciliana, tradizioni popolari e riflessioni fatte sulle umilissime origini di Angelo Musco, che seppe tenere testa al duce o l’amore dei siciliani nel mondo per i propri costumi e la propria origine linguistica hanno impreziosito lo straordinario evento culturale; intenso, fra tutti, l’ascolto di un’antica centona di Martoglio registrato su un vecchio 78 giri che ha emozionato il numeroso pubblico presente.
“Il Teatro è descrizione della realtà e solo attraverso esso possiamo raccontare alle nuove generazioni il nostro passato, perché senza una storia non possiamo scrivere il futuro – sottolinea commosso a conclusione dell’incontro Gilberto Idonea – ed è giusto stimolare la curiosità nelle nuove generazioni in modo da non far dimenticare la nostra origine e non farci identificare solo con mafia, cannoli e maccheroni”.
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