Gli attori dello Stabile insieme per salvare il teatro


“Noi non siamo primi o secondi ad altri teatri, siamo un teatro dal cuore siciliano”. Dalle storiche parole del compianto direttore artistico Mario Giusti inizia il terzo appuntamento, La Festa … al Teatro”, promosso dagli artisti e dai lavoratori dello Stabile di Catania contro i disastrosi tagli finanziari inflitti dalla regione. L’evento teatrale, unico nel suo genere, svoltosi sotto il cielo stellato di Acicastello, coordinato dall’attore Angelo Tosto, ha visto avvicendarsi sul palco i beniamini dell’ente etneo; si sono esibiti  Filippo Brazzaventre, Cosimo Coltraro, Salvo Disca con il gruppo Ach Tura, Fulvio D’Angelo, Ezio Donato, Egle Doria, Barbara Gallo, Nellina Laganà, Miko Magistro Rosario Minardi Pippo Pattavina, Marcello Perracchio, Emanuele Puglia, Pippo Russo, Sergio Seminara e Aldo Toscano i quali, attraverso la loro arte, hanno voluto esprimere il loro diniego contro l’attuale decisione politica.“L’Italia, in particolar modo la Sicilia, potrebbe vivere esclusivamente di cultura – spiega animato Pippo Pattavina, veterano del Teatro – parola sconosciuta ai nostri politici, i quali stanno distruggendo la nostra isola giorno dopo giorno”. Notevole  il momento esilarante a cui ha dato vita Miko Magistro, il quale ha saputo  alternare il comico e il drammatico. Impossibile non ricordare in tale occasione “la signora del Teatro”, Mariella Lo Giudice, attraverso le note della sua canzone preferita, “Era de Maggio”, interpretata da Angelo Tosto con la  chitarra di Pippo Russo .

 

“Gli artisti sono abitanti del mondo, non esistono confini per loro – sottolinea Nellina Laganà – e nonostante stiano cercando di limitare la nostra libertà e affossare la voce del teatro, noi tutti continuiamo a lottare per salvaguardare, non solo, la nostra voglia di raccontare ed incantare il pubblico, ma anche per tutelare i duecento lavoratori che ruotano intorno allo Stabile e stanno per finire in strada”. Obiettivo della serata non far morire il teatro in mano ai politici, creando una coesione naturale tra attori, maestranze e pubblico. “ Noi abbiamo la funzione di regalare sogni alla gente – racconta il direttore artistico Giuseppe Dipasquale  – e il grande affetto dimostrato dal pubblico, in ogni occasione, ci spinge a continuare  il nostro percorso in questo momento di grave crisi socio – culturale”.

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