Se volessimo per un attimo provare a interpretare i loro stati d’animo diremmo che sì, sembrano emozionati. Tutti e quattro schierati in fila, gli ex Denovo, Mario Venuti, Luca Madonia, Gabriele Madonia e Toni Carbone. Tornano insieme, fino a quando non si sa, e lo fanno ricominciando dal principio, da com’erano veramente prima di iniziare il trentennale viaggio (insieme e da solisti) nel mondo della musica italiana. Presentano alla stampa e al pubblico l’ultimo album Kamikaze Bohemien che, tra l’altro, è anche il loro primo lavoro musicale, mai registrato, “dimenticato in soffitta”, e riportato ai “posteri” da un solerte Francesco Fracassi (il primo produttore della band) che non ha esitato a proporre a gruppo e casa discografica (Viceversa records) di concedergli una nuova vita. Detto fatto. Tutti d’accordo sul fatto che se vuoi sapere veramente chi sono i Denovo devi ascoltare quel primo prezioso album, non assoggettato alla linea discografica di una major o di un produttore invadente, ma è frutto di soluzioni ritmiche e arrangiamenti musicali dettati dalla passione per la musica.
Non sono stati riarrangiati. “Non avrebbe avuto senso farlo” chiosa serafico Luca Madonia. Sono così come sono stati concepiti. Gabriele Madonia marca più volte il concetto che quell’album li rappresenta in toto.
I quattro musicisti saranno ospiti stasera nel capoluogo etneo del Ma Musica Arte di via Vela 4 per raccontare, incalzati dai giornalisti Giuseppe Attardi e Stefano Mannucci, la loro storia musicale. “Sarà uno show case informale – spiegano – durante il quale parleremo con il pubblico, suoneremo i nostri brani più famosi e faremo ascoltare i nuovi”. Quale sarà il futuro di questo re-incontro musicale? Nulla si sa e nulla si dice. I quattro tengono a chiarire: “Prima di tutto è un ritorno per motivi affettivi”.
Kamikaze Bohemien, uscito per Viceversa Records in vinile a tiratura limitata il 19 aprile, e che uscirà il 15 maggio in versione cd e in versione digitale contiene 12 brani di cui 8 totalmente inediti e 4 precedentemente editi in altra versione, pubblicati qui nella loro veste originale
Bello l’articolo, bello il servizio fotografico. Complimenti !!!