“OGGI VI VUGGHIU CUNTARI” la Rassegna Teatrale organizzata dall’associazione Gammazita a Castello Ursino per questa “ Estate in citta” del Comune di Catania nelle serate del 19 e 20 Luglio fa un doppio omaggio alla prosa e alla sicilianità con RICCARDO III di William Shakespeare rappresentato con ineguagliabile bravura dai FRATELLI NAPOLI.
Pupari storici della città dal 1921, quattro generazioni di maestri insieme per omaggiare un grande poeta attraverso il più grande patos teatrale, la tragedia.
Una traduzione di Baldini e Quasimodo,un parallelismo tra il re d’Inghilterra, RICCARDO III, Gano di Magonza e i Paladini di Francia, un comune denominatore, il corteggiamento dell’amor cortese di Beltramo, tipico della tradizione e la continua brama di potere per arrivare al trono.
Riccardo gobbo duca disegnato da Shakespeare è come Gano di Magonza, caratteristico personaggio dell’opera dei
pupi,il quale smania per impadronirsi del trono senza ritegno accumulando delitti su delitti e servendosi di assassini e sicari. Un’ ambizione senza ritegno che lo spinge a corteggiare Lady Anna, vedova del principe Edoardo, un altro esplicito parallelismo con Berta, vedova del padre di Orlando.
La fine del dramma è la classica bipartita finale tra cattivi (Riccardo) e buoni (Richmond) riproduzione fedele della sequenza degli atti finali dell’Opera dei Pupi,fino alla vittoria di Richmond che è la vittoria della giustizia, il trionfo del bene sul male.
Uno spettacolo che va aldilà,una sfida alla “pupabilità di Shakespeare” svelano i Fratelli Napoli alla fine, un ritorno per poche ore al passato; le tele delle scene sono cangianti, non ci sono quinte, i parriaturi fuori scena interpetano i testi mentre i manianti muovono con grazia e metrica maestria i bellissimi pupi luccicanti.
La scena è aperta e tutto di questo spettacolo incanta ogni spettatore, dal più piccolo al più grande, tutti ipnotizzati tanto da soffermarsi,dopo il gran finale, ad ammirare da vicino la bellezza delle marionette e a farsi raccontare dai Maestri Napoli delle tecniche, degli esercizi e della maestria che le sa animare.
Tutta la famiglia Napoli, un insieme di quattro generazioni portatori di una tradizione siciliana che è riuscita a sopravvire e che non vuole morire pur sfidando ogni nuovo mezzo di comunicazione. Insieme per la prima volta in un unica rappresentazione, ognuno ricopre i ruoli tipici dell’opera, Italia Chiesa Napoli, Parratrici; Fiorenzo, direttore artistico della compagnia, parriaturi principale e maestro conduttore dei pupi; Giuseppe, capo manianti e scenografo; Salvatore, luci e fonico; Gaetano, parriaturi; Davide, manianti e secondo parriaturi; Dario, assistente di palcoscenico; Marco,manianti; Alessandro, manianti e addetto al fabbisogno degli spettacoli, Agnese Torrisi, direttore di scena.
Una sfida di famiglia che continua a essere combattuta, una tradizione ancora praticata, una continua ricerca dell’essere in un rapporto ambiguo quello tra Pupari, Manianti e Pupi in attesa soltanto di una mano carezzevole che gli dia voce.
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