Un musical dal grande fascino, intenso e veloce, quasi tre ore di spettacolo che sembrano volare.
I “Promessi Sposi” rivivono in uno splendido lavoro del regista siciliano Michele Guardì, che ha ridotto il romanzo in trentanove quadri che toccano tutti i passaggi essenziali dell’opera, trattando i personaggi con rigore storiografico ma connotandoli di una particolare “aura poetica” e di continui rimandi all’attualità.
I numeri sono da kolossal: dieci protagonisti, sei comprimari, ventidue ballerini-coristi che cantano dal vivo sulle basi musicali realizzate da una grande orchestra sinfonica di settanta elementi. Ed ancora, otto enormi carri mobili costituiscono la grande scenografia, con proiezioni ed effetti scenografici speciali e con le azzeccatissime musiche dell’altro siciliano, Pippo Flora.
La rappresentazione scenica è a metà strada fra il rock ed il “format” del musical classic, con dei tocchi di chitarra elettrica che nel complesso non stonano affatto.
Ottimo il cast: Graziano Galatone nel ruolo di Renzo, Noemi Smorra in quello di Lucia e Giò Di Tonno nelle vesti di Don Rodrigo.
Splendida interpretazione quella della Monaca di Monza, interpretata dalla cantante ed attrice Rosalia Misseri.
La storia travagliata di Renzo e Lucia scorre a suon di note e si sviluppa sul palco attraverso i punti cardine del romanzo di Manzoni: il desiderio prepotente di Don Rodrigo, l’ignavia di don Abbondio, la caparbietà dei due promessi sposi, il coraggio di Fra Cristoforo, la schiavitù emotiva della Monaca di Monza, la conversione dell’Innominato, i tumulti popolari seicenteschi, la peste. Guardì riesce ad inserire proprio tutto, persino il “cameo” della morte di Cecilia, momento drammatico che le musiche di Pippo Flora rendono ancor più commovente.
Il musical dei “Promessi Sposi” (al “Metropolitan” di Catania grazie ad “Agave Spettacoli”) ha registrato il tutto esaurito sia a Palermo che a Catania e si appresta ad esser messo in scena alPalaforum Sport Village di Agrigento dal 26 al 31 dicembre, dove è prevedibile un altro “pienone” di consensi ed applausi per la compagnia di Guardì.
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