Il Grande cinema ha spalancato loro le porte dell’esecuzione nelle più belle colonne sonore. L’attaccamento sfrenato per la musica li ha uniti anche nella vita.
Gilda Buttà, pianista di origine messinese e Luca Pincini, violoncellista, sono due artisti di qualità internazionale che, sabato 23 novembre, all’Auditorium del Palacultura “Antonello da Messina, hanno reso indimenticabile un altro appuntamento della stagione concertistica dell’Accademia Filamornica. Moglie e marito nel privato, i due hanno suggellato un armonioso equilibrio che balza dal rigore verso il classico alla curiosità per altre scelte musicali, quali jazz, pop, rock, elettronico e canzone d’autore. Il loro ultimo cd “Composers” Vol. II, per esempio, è un omaggio rivolto a tanti Compositori (partendo dal Vol. 1, ben 31) dell’era moderna che, in realtà, dedicano al duo le loro creazioni. Una stima reciproca che scaturisce solo dalla consapevolezza di alti livelli espressivi. Gilda e Luca, a Messina, hanno programmato una scaletta che segna il loro percorso di maturazione. Ad aprire la loro perfomance è stata la Sonata Op.19 in sol minore di Rachmaninov, che ha esteso il suo timbro impetuoso e monumentale. L’interpretazione compatta, proprio come richiede l’opera nei suoi 4 movimenti (Allegro moderato, Allegro scherzando, Andante e Allegro mosso), ha dettato uno sviluppo più pacato e sentimentale con un cambio d’atmosfera. La serata è stata un susseguirsi di pezzi all’insegna del romanticismo. E quale Maestro più grande per delineare l’amore e la passione in melodia, se non Morricone! Buttà e Pincini ci hanno fatto immedesimare nelle pellicole a cui si sono ispirati. Le “Suite Tornatore” ci hanno catapultato prima sulla nave de “La leggenda del Pianista sull’Oceano”, quando il protagonista Novecento ha incrociato gli occhi azzurri di una ragazza attraverso un oblò; poi, in quel paesino della Sicilia, nel “Nuovo Cinema Paradiso”, dove un bambino ha imparato a credere nel vero amore attraverso il cinematografo. Il duo ha attuato sequenze sceniche mediante il potere travolgente delle note: prima l’assolo di piano, poi l’ingresso del violoncello; ancora, sintonia perfetta tra i loro strumenti e le emozioni. Dal romantico assoluto all’energia del Western, il passo è breve! Così le “Suite Leone” sono state una prosecuzione naturale con “C’era una volta il West” e “Per Pugno di dollari”. L’autore di musiche stupende per film storici ha consegnato personalmente queste partiture per il team Buttà e Pincini che hanno l’opportunità straordinaria di eseguirle. La loro discografia in cd e dvd e altre produzioni, in connubio con Morricone, si protrae da parecchio tempo. Lei, come solista da 25 anni; lui da 15 anni. Insieme hanno firmato “Absolutely Ennio Morricone”, per U07 Records.
Quello che doveva essere l’ultimo brano, è stato solo il terzultimo per i tanti applausi. Anche “Le Grande Tango” di Piazzola è stato adattato dal compositore appositamente per il duo Buttà e Pincini. La sensualità e lo struggimento del tango diventano vibranti sui tasti e sulle corde. “Al di là dell’ovvietà – chiarisce Pincini- stiamo cercando di restituire la musica da camera alle opere più gettonate”. La richiesta infatti è per gli autori moderni. La “Piazzollite”, com’è stata definita da alcuni, sta dilagando. L’affiatato duo non vuole assecondare il pubblico ma vuole coinvolgerlo con risultati impressionanti. Il bis di fine concerto ha onorato Gershwin con un malinconico “Summertime” e un festoso “I’ve got Rhythm”. Questi sono frutto di un lavoro discografico a tre, “Playing George Gershwin”, insieme a un ottimo arrangiatore Gianni Ferrio, nonché amico della coppia, direttore d’orchestra e compositore, scomparso un mese fa. Il brano “Free” ha chiuso la serata ed è stato scritto dall’autore palermitano Maurizio Bignone. La partitura inneggia ad uno spirito libero ed “esorcizza la gabbia che ci è stata calata sopra la testa”.
Se in coppia gli artisti sono un’attrattiva per prestigiose collaborazioni, non da meno sono molto ricercati per importanti ruoli solistici nel mondo del Grande Schermo.
Per loro, oltre a Morricone e Ferrio, anche Armando Trovajoli, Luis Bacalov, Nicola Piovani, Franco Piersanti, Paolo Buonvino, Carlo Siliotto, Antonio Di Pofi, Marco Betta, Lele Marchitelli e tantissimi altri hanno composto tra i più memorabili temi per tanti famosi films. In particolare, Gilda ha partecipato a tutte le colonne sonore di Morricone; in alcune più protagonista: “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Canone inverso”, “Love affair”, “Gli intoccabili”, “Frantic”, “Vittime di guerra”, “Il Papa Buono” e “Bugsy”. Annovera collaborazioni con Mina e Vasco Rossi.
Luca come violoncello solo, per Morricone, è protagonista ne “Il Fantasma dell’Opera”, “Il Papa Buono”, “Canone Inverso”, “Perlasca”, “La Sconosciuta”, “Vatel” e “La migliore offerta”. Lo ricordiamo anche nei temi dei film di Moretti “La stanza del figlio”, “Il caimano” e “Caos Calmo” ma anche nei film per la tv come “Il commissario Montalbano”. Tra le collaborazioni altisonanti della musica leggera, ci sono Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Elisa, Mina, Patty Pravo e Renato Zero.
Il mondo accademico si è accaparrato singolarmente la bravura dei due strumentisti: la Buttà è attualmente insegnante di pianoforte al Conservatorio “L. Refice” di Frosinone; Pincini è docente di violoncello presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.
Entrambi sono stati avviati da piccoli agli studi musicali dai rispettivi padri: lei a sei anni; lui a sette. Poi, tra il diploma con il massimo dei voti e la lode, riconoscimenti eccellenti e vari perfezionamenti, le carriere concertistiche di Gilda e Luca fanno approdare loro nelle più rilevanti Istituzioni, sia come solisti che in formazioni da camera in tutto il mondo.
Gilda ha registrato per BMG, CAM, SONY, MEG ITALY, PRIMROSE MUSIC LONDON, WARNER, VIRGIN, VICTOR, RCA, EMI. Luca per Sony, Decca, Warner, Meg Italy, Cam, Image Music, Heristal, U07, Almendra Music.
Insieme hanno anche inciso, per “Pesi&Misure”, “Two Skies”, con musiche di Rachmaninov, Gershwin, Ferrio e “Clataja”, special guest Roberto Gatto e Luca Bulgarelli.
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