Creare una rete di cineturismo e realizzare un evento che ricorra ogni anno, esercitare un forte impatto a livello di marketing, immagine e comunicazione per far tornare Ispica alla ribalta come cinquant’anni fa. Con questi presupposti e più di cinquemila visitatori all’attivo, la location ragusana ha festeggiato, anche quest’anno, Divorzio all’italiana, in una tre giorni dedicata al centenario di Pietro Germi, regista che l’ha resa famosa nel mondo.
«Un evento in cui il numero cento ha anche altri significati, cento storie, cento luoghi e cento personaggi, vogliamo valorizzare un cinema che dia spazio, per l’appunto, ai luoghi, facendo un percorso che parta da Ispica e si sposti in altre location cinematografiche.» Queste le parole di Giuseppe Santoro che, insieme a Marco Ruffino, ha curato l’organizzazione dell’evento per l’Associazione Vespa Club.
Da venerdì 8 agosto a domenica 10 si sono susseguite kermesse cinematografiche e tour dei palazzi nobiliari dal sapore liberty, da palazzo Modica a palazzo Statella fino a palazzo Alfieri ove la giovane Presidentessa del Rotaract Pozzallo-Ispica, Maria Sipione, di concerto con gli altri soci e i proprietari della struttura ha allestito una mostra d’arte e fotografia coadiuvata dagli artisti Dario Nanì e Giuseppe Di Martino. E ancora, in una maglia di arte, cultura, cinema e turismo, le cui fila sono state sapientemente tenute da Maurizio Zignale, si sono alternate mostre fotografiche, concerti, rappresentazioni teatrali e proiezioni, da Sedotta e abbandonata a Terramatta fino a In nome della legge.
Oltre a personaggi del calibro di Lando Buzzanca, lanciato da Germi nei panni di Rosario Mulè in Divorzio all’italiana e di Franco Battiato, autore di Attraversando il bardo docufilm sull’immortalità dell’anima, si sono alternati in discussioni, interventi e presentazioni, personalità di varia provenienza, dalle istituzioni di Ispica e Favara a Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore; da Paolo Buonvino, compositore a Alessandro Bonifazi, autore di documentari su Germi; da Marialinda Germi figlia del grande regista a Mirta Guarnaschelli segretaria; da Chiara Ottaviano, produttrice di Terramatta a Roberto Nobile, voce narrante; da Gianni Molè, Presidente Film Commission Ragusa a Sebastiano Gesù, storico e critico cinematografico.
Scrivi un Commento