La Mennulara, il celebre romanzo d’esordio della scrittrice palermitana Simonetta Agnello Hornby, diventa uno spettacolo teatrale.
E’ la novità assoluta del cartellone del Teatro Stabile di Catania, che ne ha curato l’allestimento.
La riduzione e l’adattamento è stato curato a quattro mani della stessa scrittrice e dallo scrittore Gaetano Savatteri.
La mennulara: la trama
La Mennulara, al secolo Rosaria Inzerillo, è la serva criata prima, poi diventa unica e spregiudicata amministratrice di casa Alfallipe.
Il personaggio della Mennulara è interpretato da Guia Jelo che domina il personaggio con una vis drammatica quasi terribile.
E’ la morte del capofamiglia di casa Alfalippe a innescare la vicenda di questa donna di “malucarattere” ma onesta, senza santi e senza rosario.
Un ricamo di voci blasfeme, ora chiacchiericcio, ora diceria, tra chi l’ha amata e chi invece l’ha svilita e snobbata.
Eppure tra i due fuochi – della maldicenza del paese e della sconvolgente passione che l’allaccia allo stesso padrone, l’avvocato Orazio Alfallipe, godereccio signorotto di provincia (Pippo Pattavina) – sfugge l’essenza stessa della Mennulara.
La Mennulara: la roba
Su tutto, comunque, incombe e domina l’orizzonte della “roba” ovvero il patrimonio dissestato della famiglia Alfallipe che la Mennulara trasforma poco a poco in straripante ricchezza e su cui tutti vorrebbero mettere le mani.
Ma tra Mazzarò e Gesualdo, la Mennulara pare avere una marcia in più, un dolore affilato e innominabile, una forza ultraterrena, che la impone insomma come una divinità ctonia, la cui eredità vera (misconosciuta e sottovalutata) potrebbe essere l’uso accorto della ragione e dell’intelligenza.
Lo spettacolo, per la regia di Walter Pagliaro, oscilla su due piani temporali che si mischiano e collidono e restituiscono lo specchio in frantumi di tante, troppe “versione dei fatti”.
La strategia della derisione che restituisce smascherandole le contraddizioni di una società.
E’ grazie alla Mennulara che l’inclinazione alla menzogna si disintegra lentamente sotto i colpi di un mondo più nuovo.
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