“Ccu vui comu amanti e macari comu serva ci vegnu ccu’ tuttu lu cori”. Innamorata e disposta a tutto, pur di scappare dalle grinfie del perfido fidanzato Mariddu, la giovane orfana Ajtina dichiara il suo amore incondizionato al buono e responsabile fratellastro Neli. Perfetta in ogni battuta e scena l’edizione de L’altalena, di Martoglio prodotta dal Teatro Brancati, Teatro della città, nell’ambito della stagione 2013 dello Stabile di Catania, L’Arte della Commedia. Un cast d’eccezione, che vede avvicendarsi sul palco del Platamone attori del calibro di Tuccio Musumeci, Miko Magistro e Guia Jelo affiancati da Filippo Brezzaventre, Nellina Laganà, Luana Toscano, Emanuele Puglia, Carmela Buffa Calleo, Franco Colaiemma e Salvo Scuderi diretti da Giuseppe Romani, con le scene del compianto Giuseppe Andolfo, le musiche di Carmen Failla e i costumi de Le sorelle Rinaldi.
Una storia d’altri tempi, ma con la comicità di oggi, che regala al numeroso pubblico presente, grazie all’attrattiva comica del testo, un crescendo d’emozioni senza sosta. Punto di forza dello spettacolo i cosiddetti “giovani di barbiere” Ninu e Pitirru, interpretati da uno spettacolare Miko Magistro e da un esilarante Tuccio Musumeci, protagonisti di una serie di situazioni estremamente divertenti; personaggi interpretati nella storia dai grandi attori del teatro siciliano. Notevole, fra tutti, l’interpretazione di Filippo Brazzeventre nel difendere l’amore e l’onore ferito dell’amata da uno sprezzante ed egocentrico Emanuele Puglia. Coinvolgente la scena finale in cui Guia Jelo, nelle vesti de La Zà Sara, con l’ aiuto dei due “giovani apprendisti barbieri”, cerca di risolvere l’intricato groviglio amoroso.
Scrivi un Commento