Quattro settimane di repliche. Uno spazio accattivante ed originale il Teatro Machiavelli – nel cuore della città. Pienone e applausi a scena aperta ad ogni rappresentazione. E tutto gratis. Per scelta. “Los Politicos” di Josè Ovejero (con la brillante traduzione di Antonia Mele) che Isola Quassùd di Emanuela Pistone ha rappresentato in esclusiva per l’Italia, ha inaugurato a Catania una diversa maniera di fare teatro.
Una operazione intelligente ed eccentrica nata dalla sinergia della stessa Isola Quassùd, dell’associazione Ingresso Libero e della Facoltà di Lettere dell’Università di Catania, nell’ambito del Progetto Machiavelli (dal nome dell’omonimo teatro) diretto da Lamberto Puggelli.
“Los Politicos” è uno spettacolo funambolico, tragico nella sua comica rivelazione di una prassi politica “qualunquemente” orientata. E su questa falsa riga infatti a fronteggiarsi sulla scena – un ring (e a prenderle siamo sempre noi), forse un palco (per lo sproloquio dei due), meglio un sipario (perché la loro è pura finzione) – il politico di Destra e quello di Sinistra, entrambi alla ricerca di elettori da blandire, (meglio: da illudere).
Il primo in elegante gabardine grigio ad arringare i suoi cittadini; l’altro, il nemico-collega nella consueta mise proletaria di velluto a esaltare le gesta del caro popolo. Nella loro sete di onnipotenza finiranno con l’autodistruggersi, svelando a tutti il loro vuoto interiore.
Snodandolo lungo una decina di folgoranti quadri la regia di Emanuela Pistone, perfetta nell’incastro dei meccanismi drammaturgici (un occhio a Brecht e uno al teatro espressionista) squaderna il mondo piccolo piccolo della politica – anzi dei suoi protagonisti – in un addensarsi di situazioni paradossali: ed il tour de force interpretativo di Francesco Foti e Salvo Piro è davvero di altissimo livello.
Dalla dialettica della strategia dell’apparire all’estetica della dissimulazione (disonesta), i due politici mettono in campo solo la loro verbosa spocchia, affondando poco a poco nelle sabbie mobili delle loro ideologie (piagate e piegate alla meschina logica individualista) con il solito contorno di responsabili della sicurezza, di ballerine, di escort sculettanti, di ingiurie e di trasformismi. Non senza il colpo di scena conclusivo, metateatrale che oppone gli interpreti alla stessa regista.
E nel luogo che ha accolto la prima storica sede del Teatro dei Pupi della città, questo Progetto Machiavelli (cioè del fondatore della politica come scienza) avvia emblematicamente con “Los Politicos” l’idea di un teatro libero, pensato e gestito da professionisti, pronti a sfidare finalmente tanto l’inerzia dei giusti quanto quella delle istituzioni, facendo di necessità meravigliosa virtù.
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