“Margarita e il gallo”, il gioco del compromesso


una scena dello spettacolo Margarita e il gallo di Edoardo Erba regia di Angelo Tosto

Ironia e doppio senso dai risvolti piccanti, mai volgari, sono gli ingredienti  dell’esilarante commedia, Margarita e il gallo, in scena al Teatro Angelo Musco, nell’ambito della rassegna L’Isola del Teatro. Una messa in scena gustosa, sapientemente gestita dalla regia di Angelo Tosto, ambientata nella Firenze del 1500 che tratta il tema del compromesso e della latente omosessualità in maniera estremamente attuale al punto che se fosse stata rappresentata ai giorni nostri non potrebbe avere la stessa vis comica e la stessa raffinatezza nel rappresentare quest’intreccio così complicato e divertente. Un cast affiatato e di straordinaria bravura, vestito da Giuseppe Andolfo, che coinvolge il numeroso pubblico presente in ogni singola battuta, scena o semplice esclamazione. Eccellente Valentina Ferrante nel vestire i panni dell’astuta servetta Margarita costretta, per esigenze economiche, ad ubbidire solo apparentemente agli ordini del padrone Annibale Guensi, Filippo Brazzaventre, stampatore in gravi difficoltà economiche. Dirompente ed estremamente vivace e “giocosa” l’interpretazione di Filippo Brazzaventre nel rappresentare quel sano lato femminile, presente in ogni uomo, con brio attraverso un particolare sortilegio inflitto da Margarita, figlia di una strega, per non soccombere al volere del padrone e sostituirsi alla moglie corsa al capezzale della madre morente. Splendida Alessandra Costanzo, nel dare vita al personaggio di Bianca, moglie del protagonista, ignara dell’intrigo architettato dal marito nel soddisfare e migliorare la condizione sociale della famiglia attraverso l’utilizzo di una “particolare” ed intima prestazione della consorte.

Divertenti e coinvolgenti Camillo Mascolino, Padre Saverio, e Giuseppe Bisicchia, Visconte Morello, che hanno reso più accattivante l’intera vicenda.

Articolo Precedente Ventotto comuni siciliani Unesco si alleano e creano un Comitato
Articolo Successivo Dure reazioni alla bocciatura della Finanziaria regionale

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *