Pantalone, Colombina, Arlecchino, Pulcinella, Zanni il servo… maschere e interpretazione teatrale improvvisata sulla base di canovacci, queste le caratteristiche prime della Commedia dell’Arte, un genere popolare antico, nato verso la metà del XVI secolo in Italia. Un genere a cui si deve la presenza delle donne sul palcoscenico, per la prima volta parti integranti delle compagnie teatrali, prima formate da soli uomini. Ed è proprio una giovane donna a voler diffondere e far conoscere questa forma di teatro a Catania. Marzia Ciulla, laureata al DAMS di Palermo, attrice e regista teatrale con specializzazione in Commedia dell’Arte, è da diversi anni figlia adottiva di Catania e dell’Etna. Il suo amore e la sua passione per la Commedia dell’Arte hanno inizio tempo fa con un laboratorio organizzato dal Comune di Caltanissetta e da allora questo genere teatrale le ha letteralmente rubato il cuore. Tra il suo lavoro di artigiana e lo studio costante in arte e recitazione, tra cui il biennio alla scuola di Lucia Sardo, prima come allieva e poi come collaboratrice per laboratori per ragazzi, e lo stage internazionale di Commedia dell’Arte a Reggio Emilia, Marzia Ciulla ha deciso di scommettersi anche come regista e “docente” di un laboratorio di Commedia dell’Arte qui a Catania. Il suo è un laboratorio itinerante, che ha visto la sua prima edizione nel 2014 presso Officina Rebelde in via Coppola grazie anche all’incoraggiamento e la collaborazione di Federico Galletta, per poi spostarsi l’anno successivo, nel 2015 all’interno delle mura del Castello Ursino, e atterrare quest’anno presso la Sala Teatrale della Chiesa Valdese in via Naumachia. Il laboratorio si inscrive per il secondo anno di seguito tra le attività laboratoriali e workshop che aprono la pista all’Ursino Buskers, grande evento di arte di strada che ormai da 3 anni nel mese di settembre anima il quartiere di San Cristoforo e soprattutto tutta la zona adiacente Castello Ursino, per iniziativa e a cura dell’Associazione Culturale Gammazita. Un quartiere quello del Castello Ursino dove Marzia Ciulla vive da quasi 6 anni, e dove ha deciso di investirsi a vario titolo, valorizzandone anche attraverso la sua Commedia, storie e leggende. Il primo laboratorio portò in scena proprio la leggenda tutta catanese di Gammazita, dal titolo di “Gammazita in love” che, come la Commedia dell’Arte sa fare, riuscì a rendere comica una storia piuttosto drammatica, prendendo in giro i drammi quotidiani, grandi e piccoli, e donandogli un lieto fine. Poi fu la volta di “Mundus Rota Est”, che in maniera originale e divertente rivisitò la storia della Regina Bianca di Navarra ed i suoi amori. E quest’anno? “Non lo so ancora. – risponde Marzia – La Commedia dell’Arte si basa sull’ improvvisazione e anche lo spettacolo finale si svilupperà sugli input che daranno gli stessi partecipanti al laboratorio. La bellezza di fare questo genere di teatro è proprio questa: agire in uno schema che ti permette al contempo grandi libertà di interpretazione, ma soprattutto la possibilità di metterti a nudo, con l’aiuto di una maschera. La maschera ti da lo schema e l’attore mette il contenuto, rendendola così unica e irripetibile. Nel fare questo tutto viene esasperato e ingigantito, soprattutto i sentimenti umani, fino a diventare comico”.
Alla domanda perché proprio a Catania, Marzia Ciulla risponde: “E’ in Sicilia che voglio rimanere, e Catania è una città piena di fermento e potenzialità artistiche, non sempre valorizzate o incoraggiate. La Commedia dell’Arte non può che contribuire a tale ricchezza. Da parte mia ci metto la passione per il teatro, e la gioia nel farlo, condividendo tutto con chi ha voglia di sperimentarsi in questo genere teatrale. Progetti per il futuro? Lavorare sulle maschere siciliane, molto poco conosciute.”
Quale maschera potrebbe rappresentare meglio Catania? “Forse Pantalone, il commerciante controverso, un po’ donnaiolo, dalla base umana comunque molto forte, e personaggio in evoluzione. O forse no… come per tutte le cose Catania è un mix colorato e rumoroso di tutte le maschere che sul suo palcoscenico si alternano, si beccano e si innamorano, tra lazzi, acrobazie e intrighi. In fondo la Commedia dell’Arte è proprio questo. Si ispira alla società , alla sua umanità, e attraverso i suoi personaggi gioca, provoca e a volte denuncia strappando sorrisi.”
Il laboratorio avrà inizio a fine marzo e si svilupperà in 12 incontri con cadenza settimanale, per poi concludersi con uno spettacolo di restituzione con maschere e costumi. Per chi volesse saperne di più del laboratorio, Marzia Ciulla sarà presente domenica pomeriggio 6 marzo in piazza Federico di Sveva, in occasione della Domenica del Lettore, promossa ormai da diversi mesi in Piazza dei libri dai volontari dell’associazione Gammazita.
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