E’ apparsa fragile e incerta la grande Melanie Griffith, classe ’57 e una grandiosa carriera cinematografica alle spalle, nera la mise spezzata che ha scelto di indossare alla Tao Class di cui è stata protagonista ieri al Palacongressi di Taormina. Il sandalo gioiello tacco zero con filo in oro riprendeva, con pacata eleganza e raffinatezza, la bordura della maglia, capelli biondo platino sulle spalle ora sciolti, ora portati su, con naturalezza, dalla stessa attrice durante la conferenza.
Un dialogo portato avanti a fatica, un continuo scusarsi che lasciava intravedere insicurezza, un botta e risposta col Direttore Mario Sesti e col pubblico in sala. Sembrava, stanca e poco concentrata sulle domande, Melanie, insicura ed evidentemente timorosa di dover toccare la sfera personale, avrebbe espressamente chiesto all’organizzazione –infatti- di preferire solo argomenti legati alla sua carriera. Dopo 18 anni di grande amore si è conclusa di recente la sua storia con l’attore Antonio Banderas e se dovessimo attribuire a questo evento la sua fragilità non potremmo che essere comprensivi.
Rivedendosi nelle videoclip che meglio l’hanno rappresentata quando era giovane e nel pieno del suo sex appeal «Quasi non mi riconosco – ha detto- è imbarazzante rivedermi, tutto è iniziato 40 anni fa, facevo la modella poi il film “Night moves” e da allora non mi sono più fermata.»
Sembrava così distante dall’intrigante donna piena di sensualità che ha segnato la storia del cinema internazionale degli anni ‘80, alla domanda «Alcuni film con De Palma hanno segnato un’icona di femminilità in qualche modo anche trasgressiva, era cosciente dell’impatto che questo avrebbe avuto nella società?» … Melanie ha risposto «Mi sarebbe piaciuto essere stata così intelligente da capirlo, ma io recitavo solo il mio ruolo, ecco tutto!»
E come dimenticarla nei panni della grande donna manager in “Working girl” brillante pellicola del 1988, che le è valsa una nomination agli Oscar e che continua a ispirare la vita di tutte noi, una grande donna che non si perde d’animo, una donna in carriera che sa il fatto suo, un’intrigante bionda che stordisce il grande Harrison Ford, «lavorare con lui è stato qualcosa di travolgente, era così sexy, così bello, ma anche così sposato che per quanto io ci abbia provato non c’è stata storia, comunque lo adoro ancora oggi!»
Per gli spettatori due news in anteprima: la cancellazione del ruolo che avrebbe dovuto interpretare nel film Ithaca diretto da Meg Ryan e la presenza della figlia Dakota Johnson come protagonista in “50 sfumature di grigio” adattamento cinematografico dell’omonimo best seller erotico di E. L. James.
Chiude in bellezza dicendosi onorata di essere stata invitata ad un Festival dedicato alle donne, «Credo che le donne siano più intelligenti degli uomini, scusate, e le donne attrici dovrebbero capire il valore del cinema come mezzo per far sentire la propria voce e sfruttarla al meglio!»
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