“Il Pudore dell’onestà”. Questo il significato de “La banda degli onesti” di Age e Scarpelli, classico intramontabile della commedia all’italiana, in scena fino all’11 maggio al teatro Musco, nell’ambito della rassegna “L’Arte della Commedia” del Teatro Stabile di Catania. Una versione teatrale del film di Camillo Mastrocinque, girato nel 1956, diretta da Federico Magnano di San Lio con le scene di Angela Gallaro, i costumi di Giovanna Giorgianni, le musiche di Aldo Giordano e le luci di Franco Buzzanca che non fa rimpiangere la versione cinematografica. Bravi e spassosi Mimmo Mignemi, Totò, e Angelo Tosto, Peppino De Filippo, nell’indossare i panni del portiere Antonio Bonocore e del tipografo Giuseppe Lo Turco, i quali non copiano la celebre coppia, ma riescono a mantenere una particolare autonomia recitativa, senza farsi influenzare dal noto esempio.
Una visione di una società confusa ed incerta in cui degli onesti uomini sono costretti ad intraprendere la strada dell’illegalità, per cercare di risolvere la propria sopravvivenza. Un intreccio in cui prevale alla fine il coraggio di rimanere onesti facendo credere al proprio “socio” di non avere paura delle conseguenze, per non essere giudicati dei fessacchiotti. Onestà non come pregio, ma come deterrente che non permette di migliorare la propria vita. Un cast perfetto, ricco di classe ed eleganza che porta sulla scena vizi e virtù dell’ Italia degli anni cinquanta strizzando l’occhio alla dilagante crisi economica dei nostri anni. Pregevole l’interpretazione di Giampaolo Romania nel dare vita al ruolo dell’ingenuo e strampalato pittore Tommaso Cardoni, impersonato all’epoca da un giovane Giacomo Furia. Professionale Fulvio D’Angelo nell’interpretare i personaggi antipatici e scomodi della commedia creando delle esilaranti gag con i protagonisti. Fulvio D’Angelo, Nellina Laganà, Giada Colonna e Alessandro Idonea hanno arricchito lo spettacolo caratterizzato da una morale positiva.
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