La parola d’ordine delle due serate, di giovedì sera all’Anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea, e venerdì all’Anfiteatro delle Rose di Castellammare del Golfo, è stata: shalom, salam, pace. Tre modi per dire che il dialogo può superare tutte le guerre. Noa si è affacciata così sulla platea dei due teatri siciliani che hanno risposto bene per il particolare evento che talvolta solo la Sicilia può offrire: lei, vera icona dell’Israele pacifista e Mira Awad, sangue arabo palestinese, da 13 anni amica nonché collaboratrice musicale di Noa.
Il metro dei due eventi è la comunicazione. Arriva con un foglio Noa, una lettera per i suoi fan, da leggere in italiano prima di cantare. Questo il sunto: “Sono felice ma non posso dimenticare la tragedia della nostra regione, che porta via tante vite. Il globo è funestato da estremisti. Moderati di tutto il mondo, uniamo le nostre mani per fare il cerchio della vita. Miei amici siciliani, anche in Israele si parla di pace, io voglio la pace, due Stati, io credo nel dialogo tra Israeliani e Palestinesi, che sono allo stesso modo. E per ora ci possiamo sentire uniti almeno nella musica”. E poi il concerto parte con “Shalom” una ballata intensa. Ma la cifra della serata è la gioa, la voglia di fare musica, quindi il secondo brano è lo swing gioioso di “Happy song”, brano che le è stato donato da mr. “Don’t worry, be happy” Bobby McFerrin. Ritmo che sale con “Pokeach” che la vede, gioiosa, alle percussioni. Con Noa sul palco il chitarrista Gild Dor, da 25 anni al suo fianco, il bassista Adam Ben Ezra e il batterista Gadi Seri che aveva affiancato Mira Awad nei 20 minuti da sola che hanno aperto la due serate. Noa snocciola ad una ad una le perle del nuovo disco “Love medicine” uscito a fine luglio, – “una medicina per il cuore, per l’anima” sottolinea -, e la folta platea siciliana non manca di entrare subito nello spirito giusto e l’artista israeliana ne coglie subito il calore. I due concerti, organizzati dal Circuito Jazzistico Siciliano, hanno chiuso il festival Catania Jazz Estate che ha visto Noa, senza Mira Awad, anche a Siracusa e Milazzo.
Dopo la Sicilia, il 24 agosto la Awad sarà al Negro Festival di Pertosa (Sa). E notizia del giorno, si sono avviati i contatti per ripetere l’abbinata Noa-Mira Awad all’apertura della Festa nazionale dell’Unità a Bologna, il 27 agosto. La Sicilia, quindi, sa essere ancora una volta apripista. Noa e Mira, cantano insieme “Will you dance”, seguita da una canzone della Awad, “A word”, per poi elevarsi nel duetto “There must be another way” che le vide insieme al festival europeo della canzone nel 2009. La Awad torna nel finale per condividere la beatlesiana “We can work it out” e l’inno di pace “Shalom shalom” diventato per l’occasione “Shalom salam”. Nei bis Noa omaggia ancora una volta la musica italiana con alcuni brani della tradizione napoletana come “Era de maggio” e “Santa Lucia luntana” e “Alla Fierra” fino alla tanto attesa, e condivisa con il pubblico, “Beautiful that way” che alla fine sfocia in una standing ovation.
Poco prima del concerto di Castellammare del Golfo, nella sala giunta del Comune, Noa ha incontrato il Vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero e l’amministratore delegato del progetto umanitario “Fly for Peace” Giorgio Buffa, presente il sindaco del comune trapanese Nicola Coppola e l’assessore Rossana Agugliaro. che illustrerà all’artista israeliana il progetto “Fly for peace”, che vede l’Italia impegnata sul fronte umanitario a beneficio dei campi profughi in Libano, progetto sfociato nell’omonimo festival che si è tenuto a Trapani a luglio. A volere incontrare l’artista é stato lo stesso Vescovo delegato per le migrazioni della Conferenza Episcopale Siciliana, che ha illustrato a Noa il percorso dell’iniziativa “Fly for Peace”, svoltasi qualche mese addietro fra Trapani e Erice. “Il nostro sguardo é rivolto alle popolazioni colpite dalla guerra – ha detto il Vescovo – e un primo aiuto é stato il volo umanitario per le donne siriane rifugiate a Beirut”. Raccogliendo la sollecitazione di Noa a un maggior dialogo interreligioso, il Vescovo Mogavero ha ribadito “come il cammino di “Fly for Peace” vuole essere quello di un confronto tra le religioni che ponga al centro l’uomo di qualsiasi fede sia. A questo Mediterraneo guardiamo come mare che unisce popoli e terre diverse”. L’appello a una condivisione di percorso verso la pace lanciato a Noa dall’amministratore delegato di “Fly for Peace” Giorgio Buffa (“se sará possibile la pace tra Palestina e Israele ci può essere pace in tutto il mondo”) é stato accolto con interesse dall’artista israeliana: “L’idea di un evento italiano per la pace che trova radici proprio in Sicilia mi entusiasma e mi emoziona”.
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