Roberto Vecchioni è tornato in Sicilia per cantare sì ma non solo. Il cantautore ha partecipato a Marsala (Tp) in occasione dell’iniziativa solidale dell’associazione Le energie del sorriso; ha presentato alle Cantine Florio di Marsala, il suo libro “Il mercante di luce” (Einaudi). Ha fatto tappa al Teatro Garibaldi di Enna per la stagione diretta da Mario Incudine; e ha completato il suo viaggio in Sicilia a Catania per un evento di solidarietà al Teatro Bellini di Catania dove ha tenuto un concerto organizzato dal Rotary Club di Acireale per i bambini della Guinea Bissau e la Rotary Foundation.
Sicilia&Donna ha incontrato per voi Roberto Vecchioni. Vi proponiamo l’intervista realizzata da Letizia Carrara
Il romanzo di Roberto Vecchioni
“Il mercante di luce” è il romanzo di Roberto Vecchioni. La trama: Le parole febbrili che un padre rivolge al figlio, per dirgli – prima che sia troppo tardi – quello che passa e quello che resta di un uomo. E per dirglielo nel modo che sente più suo: viaggiando con lui tra i versi dei lirici e tragici greci, che da sempre illuminano ogni cosa. Perché è lì, in Grecia, che tutto ha avuto inizio. Un romanzo impetuoso e poetico sull’amore per i libri e per la vita.
Marco è ormai prossimo alla fine. Ha diciassette anni e soffre di progeria, una malattia che accelera vertiginosamente lo scorrere del tempo e condanna a una vecchiaia precoce. Suo padre, Stefano Quondam, fuori dal tempo e dal mondo ci si è sempre trovato, anche se in maniera diversa. È un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Certo, è al tempo stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio quanto ha di più suo. E vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce cosí potente da svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l’altro? Questa è la cronaca dei giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato di fronte a quello che sa della vita e a un padre che gliene spiega il senso, l’unico che conosce. Il filo che li unisce, che trasforma il pensiero in un racconto che non potrà essere dimenticato, è la poesia greca: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione. E sarà proprio qui, tra Omero, Saffo, Anacreonte, Sofocle, Euripide, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta, che troveranno il varco per salvarsi entrambi, perché non è possibile che «gli uccelli cantino quando passa la tempesta, e gli uomini non sappiano nemmeno esser felici del sole che gli resta».
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