Clima teso al Teatro Stabile di Catania e situazione economica poco florida. E già l’hashtag scelto per avviare la nuova stagione è un chiaro monito a chi non tiene in giusta considerazione la cultura e l’arte. #fatti non foste a viver come bruti segna, infatti, la programmazione delle sale Verga e Musco. Che suoni d’ammonimento “a quanti capiscono, e ancor più a quanti non capiscono, che il destino proprio dell’uomo è tutto in quel seguire virtute e canoscenza. Il teatro è in ciò veicolo primario di cultura, sapere, virtuoso confronto” come spiega il direttore, Giuseppe Dipasquale. Ieri la presentazione alla stampa del nuovo cartellone per la stagione teatrale 2015-2016 durante la quale non sono mancati i riferimenti alla situazione economica dell’ente. Sin da subito il presidente Nino Milazzo si scusa con i giornalisti presenti: “Non potevamo iniziare questo nuovo anno senza avere la certezza di procedere con serenità – chiosa – Ci sono stati vari intoppi burocratici che dovevamo risolvere”.
A spiegare meglio la situazione è il direttore Giuseppe Dipasquale: “Abbiamo avuto un’ulteriore riduzione dei finanziamenti di 224 mila euro da parte della Regione” sottolinea il direttore del Teatro Stabile di Catania. Di fatto proprio poche settimane fa qualcosa si è mosso. Il recente contributo arrivato dalla Regione Siciliana ha permesso di sbloccare il Durc (Servizio per la verifica della regolarità contributiva nei confronti dell’Inps, ndr) e di pagare 4 mensilità arretrate ai lavoratori. “Ce ne mancano tre – prosegue Dipasquale – che pagheremo a breve”.
Attualmente i finanziamenti destinati al Teatro Stabile di Catania sono così suddivisi: 1milione e 600mila arrivano da parte della Regione, 1 milione e 244 mila dal Ministero, 500mila Provincia e 187mila da parte del Comune. “Ma non bastano. – specifica il direttore – Lo Stabile di Palermo ha 2 milioni e 600 mila euro in più”. Di fatto però la stagione teatrale inizia su doppio binario: Verga e Musco. “Abbiamo un numero ridotto di spettacoli rispetto allo scorso anno – conclude Dipasquale – abbiamo comunque voluto puntare sulla qualità e siamo molto contenti per le scelte fatte”.
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