Leit motiv e filo conduttore della sesta stagione di prosa Turi Ferro, curata dall’Associazione Culturale ABC, sarà la modernità. Nonostante i sei titoli delle produzioni teatrali siano tutti pezzi storici, la forma registica sarà infatti innovativa nella scenografia, nelle luci, nella musica ma soprattutto nella recitazione. “Il teatro è eterno – spiega Antonello Capodici, regista di due delle sei opere in cartellone – nel senso che è contemporaneamente per sempre e di sempre”. Tuttavia il modo di recitare è in continuo mutamento, l’attore, come continua a sottolineare il regista, deve seguire la verosimiglianza, non arenarsi in forme stabilite e ormai datate, rischiando di apparire museale. Modello di attore, siciliano e moderno, da elogiare è sicuramente Enrico Guarneri.
Il matador siciliano sarà interprete di tre degli spettacoli previsti: la commedia d’apertura Quaranta ma non li dimostra, scritta da Peppino e Titina De Filippo e diretta da Capodici; il classico Natale in casa Cupiello; e infine, ad Aprile per la chiusura di stagione, il Don Chisciotte di Cervantes con la regia di Guglielmo Ferro. Capodici definisce la prima opera un trompe l’oeil che simula la società tra gli anni ’50 e ’60. Natale in casa Cupiello, proposta dallo stesso regista come prima nazionale, proprio a dicembre, viene invece dipinta “come la riflessione di una famiglia sullo sfondo di un cambiamento che farà esplodere la scenografia all’inizio del terzo atto, passando dal naturalismo di Cupiello al metateatro pirandelliano”. Il classico intramontabile di Cervantes, a sua volta, prevede l’uso massimo della tecnologia in ogni aspetto registico, giungendo a tratteggiare così i toni di un barocco post-futurista. Con un’ultima metafora artistica, Antonello suggerisce per mezzo di immaginarie pennellate anche l’atmosfera de La Lupa di Ferro con
protagonista Lina Sastri: abbacinante come un dipinto di Van Gogh, satura di grano e di luce che si specchia in altra luce”. I pezzi esterni alla compagnia sono invece il moliériano “Don Giovanni” diretto e interpretato da
Alessandro Preziosi e La bisbetica domata con la regia di Cristina Pezzoli che vede protagonista Nancy Brilli.
Durante la conferenza stampa per la presentazione della stagione sono intervenuti Sebastiano Timpanaro, Carlo Auteri, Mario Fraello dell’associazione Culturale ABC, e la punta di ferro della stagione di prosa Turi Ferro, Enrico Guarneri. Oggetto di discussione principale: l’importanza della circuitazione teatrale e il fondamentale ruolo del pubblico. La compagnia, che non gode di sovvenzioni o patrocini pubblici, oltre ad occuparsi delle 24 rappresentazioni al teatro ABC, dopo aver tessuto una ragnatela invisibile che la collegano ad 15 teatri siciliani (tra questi quelli di: Acireale, Adrano,
Belpasso, Caltagirone, Carlentini, Noto, Ragusa, Scicli), lotta per il loro mantenimento, spesso sobbarcandosi pure spese e oneri. Il prossimo marzo, inoltre, grazie al successo di pubblico ottenuto, sarà presente anche nel resto dell’Italia rappresentando le opere della scorsa stagione di prosa Turi Ferro. Riuscire a sostenersi con il solo appoggio del pubblico pagante, garantisce all’associazione piena libertà. Questa libertà, spesso, significa però anche pericolo di sbagliare. “Non bisogna essere né folkloristici, né esotici – chiosa infine Capodici – il pubblico deve essere indirizzato con originalità e qualità”.
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