“Il Cinema non va mai in ferie. È difficile, nell’era di Facebook e Twitter, resistere alla magia attrattiva delle Arene”. I famosi e nostalgici cinema all’aperto tipici degli anni cinquanta e sessanta, nonostante la devastante crisi socio economica, sono un elemento importante della storia del nostro costume e resistono imperterriti al naturale trascorrere degli anni. In Sicilia sono rimasti in vita venti esemplari e le varie programmazioni estive riescono ad avere un notevole successo di pubblico, che noncurante delle scomodissime panchine di ferro, i gatti che passeggiano indisturbati tra gli spettatori e il cigolio della vecchia macchina di proiezione continuano ogni estate ad affollare queste particolari sale cinematografiche dal tetto trapuntato di stelle. “ Si cerca di soddisfare le esigenze del pubblico dedicando alcuni giorni a film impegnati ed altri a film più freschi e adatti alla stagione della spensieratezza – spiega Fabio Gaudioso, addetto stampa Cinestudi e porta voce del Cinema Arena Argentina, l’intellettual chic catanese dei cinema all’aperto, che quest’anno compie trent’anni – noi offriamo una programmazione attenta e curata; infatti siamo soliti utilizzare i nostri spazi anche per serate all’insegna della solidarietà e della cooperazione sociale, come è accaduto recentemente con il concerto di beneficenza per i nostri compagni terremotati”.
L’amante dell’arena è un appassionato ed attento cinefilo; infatti chi rinuncia alla comodità delle modernissime sale cinematografiche per rivedere il film cult di una generazione o scoprire i nuovi talenti sa bene che durante l’estate può arricchire il suo bagaglio culturale. “I film che hanno sbancato i botteghini durante l’inverno, non sono sinonimo d’incassi estivi – racconta Lodovico Gallina, nome noto nel catanese per la gestione dei cinema da oltre cinquant’anni e gestore della famosa Arena Corsaro, il cinema all’aperto etneo più antico ancora attivo – a volte i film più impensabili e, forse, anche quelli più stupidi e meno noti rendono di più. Per esigenze di mercato si è costretti a scendere anche a patti con la qualità cinematografica, anche se cerchiamo, sempre, di rispettare le richieste del nostro pubblico più affezionato”. Dello stesso parere è il gestore della vicina Arena Adua, Francesco Gallina, il quale pone l’attenzione non solo all’ambito catanese ma regionale. “È inutile nascondere la testa sotto la sabbia. I fedelissimi ancora esistono e resistono, sono lo zoccolo duro del nostro lavoro e del nostro pubblico. Catania offre tante possibilità, non è un piccolo centro; molti colleghi dell’entroterra vivono, per assurdo, meno questa crisi, perché ancora per molti il cinema è rimasto l’unica vera alternativa alla quotidianità. Noi da un biennio alterniamo cinema e teatro in modo da dare una scelta più ampia agli spettatori”.
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