Anche quest’anno, al teatro Coppola, per una volta al mese, torna il Palcoshottoshow. Primo appuntamento della nuova stagione il 30 ottobre alle ore 21. Una serata di palco aperto e libero, in un susseguirsi di interventi di qualunque tipo della durata massima di 5-10 minuti. “Non è importante che tu lo sappia fare bene, quel che conta è che tu lo voglia fare davvero. Il palco è luogo di prova, educazione, palestra, prima di essere palco. Prima di rappresentare, insegna e contempla l’errore come pratica di crescita. Il palco non è dei più bravi, il palco è di chi lo desidera. Attori, musicisti, cantanti, cantautori, ballerini, giocolieri, comici, meccanici dell’arte e dello spettacolo, quelli che non hanno paura di inciampare in quello che hanno da dire: una volta al mese ci piacerebbe avervi tutti sul palco coi vostri numeri unici, le prime canzoni e le ultime, a battere i piedi su tavole temprate dai vostri desideri più giovani e da quelli più vecchi, principianti e veterani. Il palco protegge chi sogna e il suo sogno apertamente racconta. Al Teatro Coppola Teatro dei Cittadini il palco è aperto”. Ecco l’invito del Teatro Coppola. Fatevi avanti.
Ingresso libero con sottoscrizione volontaria. Per adesioni: palcoshottoshow@teatrocoppola.it
Teatro Coppola
Il teatro Coppola, dopo un passato di abbandoni e travagli, ridotto per anni a laboratorio scenografico del Bellini, e poi nuovamente abbandonato, è stato occupato nel dicembre del 2011 da lavoratrici e lavoratori siciliani della cultura e dello spettacolo: artisti, maestranze, operatori.
“Oggi vogliamo che l’ex Teatro Coppola diventi, attraverso il lavoro volontario di ognuno di noi, libero teatro dei cittadini, laboratorio indipendente di formazione artistica e professionale, risorsa sociale per il quartiere e la città intera. Una città ricostruisce la propria cultura attraverso le azioni e i modelli che queste azioni producono, e alla città, a tutte le sue componenti sociali, culturali ed economiche, chiediamo di partecipare con donazioni di tempo, testimonianze, competenze, materiali e attrezzature, perché insieme si costruisca un patrimonio comune dell’incontro e dello scambio attraverso un modello condiviso di gestione diretta, paritaria e dal basso.”
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