Nel mondo del teatro e del cinema italiano, spicca una figura unica e appassionata: Tiziana Cuticchio, marionettista di quarta generazione e recentemente attrice nel film “Misericordia” di Emma Dante.
La storia di Tiziana è intrecciata con il filo delle marionette, una tradizione tramandata da generazioni nella sua famiglia. Fin dall’infanzia, è stata avvolta nell’atmosfera magica del teatro delle marionette, imparando a manovrare i pupi accanto a suo padre e nonni. “Le marionette sono il mio mondo, la mia linfa vitale sin da quando ero una bambina. Ho imparato l’arte delle marionette accanto ai miei genitori e non c’è niente che mi dia più gioia e soddisfazione” condivide Tiziana.
Il suo amore per questo antico mestiere è cresciuto fino a diventare una parte essenziale della sua identità. Tuttavia, l’attrazione per il cinema pulsava sotto la superficie. “Da piccola sognavo di calcare i palcoscenici cinematografici senza rendermi conto che il mio destino era già scritto nel mondo delle marionette. Crescendo, ho trovato un modo di fondere le mie passioni,” continua Tiziana.
Il suo percorso nel mondo cinematografico ha avuto un capitolo significativo con “Misericordia”. Nel film di Emma Dante, Tiziana interpreta il personaggio di Nuccia, una figura forte e particolare che sfida le convenzioni. “Nuccia è il riflesso di molte donne forti che ho conosciuto nella mia vita, una figura che porta in sé la forza tipica delle madri siciliane ma con avanguardia” rivela con entusiasmo.
Tiziana Cuticchio: Ci sono voluti 8 provini
L’attrice racconta che ci sono voluti otto provini intensi prima di raggiungere la visione desiderata dalla regista. Nuccia, per le sue sfumature uniche, si presenta come un personaggio che lascia il segno. “Emma voleva che Nuccia emergesse completamente da me e ho accettato la sfida con tutto il mio cuore. Spero che il pubblico percepisca l’autenticità di questo personaggio” afferma Tiziana.
Il contesto di “Misericordia” è un borgo marinaro, una baraccopoli abitata principalmente da prostitute e dominata da un pappone. Tuttavia, il cuore del film è Arturo, il protagonista, nato con una disabilità derivata dai colpi subiti durante la gravidanza della madre. La storia si svolge nella riserva di Monte Cofano, un luogo suggestivo che contribuisce a creare un’atmosfera unica.
Nonostante la sua dedizione alle marionette, Tiziana ha trovato un modo di inserirsi nel mondo del cinema, facendo una piccola figurazione speciale in “Il traditore” prima di ottenere il ruolo più significativo in “Misericordia”. Questo passo ha arricchito ulteriormente la sua carriera poliedrica.
Oggi, Tiziana continua a portare avanti la tradizione delle marionette con la Compagnia Ippogrifo, un progetto che la vede impegnata a diffondere gli spettacoli tradizionali in Italia e nel Nord Europa. “Con la Compagnia Ippogrifo, portiamo avanti il nostro patrimonio familiare, ma allo stesso tempo, ci apriamo a nuove sfide e nuove forme artistiche” sottolinea Tiziana.
La sua storia unica di passione, tradizione e adattamento alle sfide del cinema la rende una figura straordinaria nel panorama artistico italiano. “Il cinema è un nuovo capitolo nella mia vita, un capitolo che abbraccio con gratitudine. La ricchezza delle marionette si fonde con la modernità del cinema, creando qualcosa di veramente unico” conclude Tiziana.
Il debutto cinematografico di Tiziana Cuticchio in “Misericordia” non è solo un nuovo capitolo nella sua carriera, ma anche un contributo prezioso al ricco tessuto dell’arte italiana, unendo le antiche tradizioni delle marionette con la modernità del cinema contemporaneo.
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