“Prima di accettare la regia de La Governante ho voluto rileggere il testo perché volevo avere chiaro se e da che parte riprenderlo. E ho capito che è attualissimo”. Maurizio Scaparro decide così di dirigere l’opera di Vitaliano Brancati, in scena al teatro Verga, in cartellone per lo Stabile etneo, dal 13 gennaio al 3 febbraio. “Il lato più sorprendente e attuale del testo – prosegue Scaparro – è quello di una Sicilia e di un’Italia dei nostri padri e dei nostri nonni, dimenticato forse, certo sconosciuto ai più giovani, ma di cui è facile scoprire ancora oggi le tracce nella società e che Brancati sottolinea: dai tabù sessuali, al gallismo, ai falsi moralismi, alle divisioni forzatamente etniche, alle censure, alle ipocrisie dei poteri ufficiali di tutti i tempi”.
L’azione si svolge a Roma, in una ricca casa borghese da cui si può ammirare e su cui incombe la cupola di San Pietro. La governante francese Caterina Leher, charmante, colta e di fede calvinista, instaura un rapporto dialettico con il siciliano Leopoldo Platania, cattolico e severo capofamiglia, illuso di essersi integrato nella Capitale e invece incapace di accettare un’etica diversa da quella in cui è cresciuto. Entrambi, per ragioni diverse, si struggono dentro: la prima perché vive l’omosessualità come colpa segreta, l’altro perché è stato troppo intransigente nell’imporre la propria morale alla figlia, morta suicida, mentre il figlio Enrico incarna l’atavico gallismo siculo ai danni della fragile moglie Elena.
A frequentare assiduamente casa Platania è Alessandro Bonivaglia, scrittore indolente ma lucido, che riassume il disprezzo per una situazione insostenibile: “Moralità? La moralità italiana consiste tutta nell’istituire la censura. Non solo non vogliono leggere o andare a teatro, ma vogliono essere sicuri che nelle commedie che non vedono e nei libri che non leggono non ci sia nessuna delle cose che essi fanno tutto il giorno, e dicono”.
Sul palco ci saranno Pippo Pattavina, Giovanna Di Rauso, Max Malatesta, Marcello Perracchio, Giovanni Guardiano, Valeria Contadino, Veronica Gentili, Chiara Seminara. Le musiche sono di Pippo Russo, le luci di Franco Buzzanca. Costumi e scene sono di Santuzza Calì.
Per Pippo Pattavina è la terza volta nei panni di Leopoldo Platania. “La prima è stata quasi incidentale. Mi chiamò Albertazzi per sostituire il protagonista che si era fatto male – racconta l’attore – la seconda fu dieci anni fa. Oggi siamo alla terza e sono veramente felice di lavorare insieme a Scaparro”.
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