Chicchi riso e uva di Sicilia, l’arancino diventa gourmet


Chicchi riso e uva di Sicilia

Tradizione e innovazione vanno a nozze per un connubio che vuole esaltare un prodotto simbolico dell’enogastronomia siciliana: l’arancino. Dall’estro creativo di cinque chef nascono altrettante ricette per reinterpretare in modo assolutamente personale il tradizionale piatto. Torna Chicchi, riso e uva di Sicilia, giunto alla sua quarta edizione, in programma venerdì 14 settembre a Masseria Carminello, in via Carminello a Valverde (Ct), alle ore 21. La serata sarà condotta da Antonio Iacona, giornalista e direttore di EnoNews, e Valentina Grippaldi.

I cinque chef realizzeranno dal vivo le loro singolari interpretazioni dell’arancino unendo la tradizione della ricetta ai prodotti dop delle proprie città. Tutto accompagnato da etichette del territorio.

Ospiti della quarta edizione dell’iniziativa, voluta e organizzata da Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari di Masseria Carminello, sono Palmiro Carlini che presenterà un arancino dedicato al mondo dell’eros dal nome emblematico Mi piace quando mi tocchi- v.m. 18 anni, Bianca Celano proporrà l’Arancino masculino, Tony Lo Coco sceglie l’Arancina ai frutti di mare, Rosanna Marziale opta per la Palla di mozzarella ripieno di arancino, Giuseppe Raciti cucinerà l’Arancino ai profumi etnei.   

“Siamo felici di riproporre questa iniziativa enogastronomica a cui crediamo molto e che ci consente di valorizzare i prodotti di alta qualità resi ancor più speciali dalla creatività di importanti cuochi del panorama siciliano e nazionale. – spiegano Antonio Rosano e Giovanni Samperi – Ogni anno Chicchi riso e uva di Sicilia mette a confronto chef di alto livello che si ritrovano a collaborare fianco a fianco in un clima di condivisione fattiva”.

 

Gli chef protagonisti

Palmiro Carlini, marchigiano, è studioso di neuro gastronomia, una scienza di cui si ritiene il primo rappresentante in Italia: «Il mio obiettivo è che io con un piatto posso farti raggiungere la massima felicità, ti posso far raggiungere l’orgasmo» dice. In estate lavora negli alberghi a quattro o cinque stelle della sua zona, mentre d’inverno predilige gli spostamenti all’estero ricoprendo il ruolo di Chef Startup: «Apro ristoranti italiani all’estero». È stato tra i protagonisti del programma televisivo Top Chef Italia.

Bianca Celano. Manager sino ai quarant’anni e poi la svolta. Nel 2013 Bianca apre il suo ristorante QQucina Qui, insieme al marito Fabio Gulino, un loft con un grande tavolo unico nel centro storico di Catania. La carta dei dolci viene firmata dal Maestro Pasticciere Corrado Assenza. Il 27 Gennaio 2018 decide di interrompere questa esperienza, sentendo il bisogno di una pausa dai ritmi di lavoro di ristoratrice. A maggio dello stesso anno inizia un suo percorso in giro per l’Italia, per raccontare la sua idea di cucina ed il suo amore per la Sicilia. La sua cucina è basata su ingredienti siciliani di eccellenza, accuratamente selezionati rispettando le stagioni e proposti in chiave contemporanea, combinando i sapori e giocando sui contrasti. Erbe, verdure selvatiche ed olio extravergine d’oliva gli elementi che reputa essenziali.

 Tony Lo Coco è chef e patron del ristorante I Pupi di Bagheria in provincia di Palermo. Si appassiona alla cucina sin da quando era bambino. Ha seguito questa predisposizione rendendola una professione e uno stile di vita. Oggi condivide il suo lavoro con Laura Codogno, consorte nella vita e socia in affari. Ha conquistato una stella Michelin.

Rosanna Marziale, una stella Michelin. È ambasciatrice nel mondo della mozzarella campana dop. Ha imparato a cucinare nel ristorante di famiglia poi è stata a bottega da Gianfranco Vissani e da Martin Berasategui. È alla guida del ristorante Le Colonne a Caserta dove mette mani, testa e cuore.

Giuseppe Raciti a 22 anni ha cucinato alla corte del maestro Santin (2 stelle Michelin), per passare poi dopo un anno al Principe Cerami di Taormina con Massimo Mantarro (2 stelle Michelin). Con lui si forma e sotto suo suggerimento va all’estero per formarsi e acquisire respiro internazionale.
Nel 2014 inizia la sua prima esperienza “indipendente” come chef di Zash.
Nel 2017 gli viene assegnato il titolo di miglior chef emergente under 30 del Sud Italia.

 

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