I Dear Jack si preparano ad affrontare nei palazzetti di tutta la penisola “Domani è un altro film – Il Tour”. La band rivelazione dell’anno sarà anche in Sicilia, al Palasport di Acireale il 22 novembre per un appuntamento organizzato da Giuseppe Rapisarda Management.
Il tour, prodotto da F&P Group e Baraonda, partirà da Forlì il 4 ottobre, per proseguire a Bologna il 5, a Roma l’11, a Perugia il 12, a Napoli il 18, ad Eboli il 19, ad Assago il 25. A novembre il tour proseguirà l’1 a Bari, l’8 a Pescara, il 15 a Genova, il 16 a Novara, il 22 ad Acireale, il 29 ad Ancona, il 30 a Rimini. A dicembre i Dear Jack saranno il 6 a Mantova, il 7 a Brescia, il 13 a Torino, il 20 a Firenze ed il 21 a Padova.
Alessio Bernabei (voce), Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica), Alessandro Presti (basso) e Riccardo Ruiu (batteria) dopo una calda estate in giro per l’Italia tra eventi e concerti, potranno festeggiare insieme ai fans la certificazione del doppio disco di platino per le oltre 100.000 copie vendute di “Domani è un altro film – prima parte” pubblicato lo scorso maggio. Tutti coloro che acquisteranno all’interno del Palazzetto una copia dell’album riceveranno un pass per poter incontrare la band e farsi autografare il poster contenuto all’interno del disco.
I Dear Jack si stanno preparando al meglio per portare in scena uno show potente e coinvolgente. Per la band finalista ad Amici 13, seconda classificata ma vincitrice del premio della Critica, il tour nei palazzetti arriva dopo la grande opportunità di aprire i concerti dei Modà negli stadi Olimpico e San Siro. Un debutto dal gradino più alto, l’ha definito Alessio Bernabei all’Ansa, che è servito a prendere confidenza col grande pubblico. “È vero, siamo partiti dall’ultimo step: lo stadio. È stata un’emozione mai provata prima. All’Olimpico, l’11 luglio, c’erano più di 40 mila persone una marea umana che faceva un po’ paura. È andata bene, anche se abbiamo pagato un po’ di insicurezza. A San Siro, una settimana dopo, a parte le pelle d’oca davanti agli oltre 50 mila spettatori, ci sentivamo più sicuri, a casa. È come se avessimo rotto il ghiaccio”.
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