Li abbiamo conosciuti nella band di giovani talenti di un big dl jazz italiano – Enrico Rava -, li ritroviamo adesso musicisti affermati forti del loro talento. Il Circuito Jazzistico Siciliano – la rete culturale che vede insieme l’associazione Catania Jazz di Catania, l’associazione Musiche di Palermo, l’associazione Musicarte di Caltanissetta e la cooperativa Arte E a Capo di Milazzo titolare del cartellone Milazzo Jazz – ospita il tour siciliano del trombonista Gianluca Petrella e del pianista Giovanni Guidi, in arte SoupStar, i quali presenteranno nelle 4 date isolane il loro ultimo disco omonimo uscito a ottobre.
Le date. Petrella e Guidi saranno lunedì 3 dicembre al Teatro Jolly di Palermo per Nomos Jazz; martedì 4 dicembre al Teatro Margherita di Caltanissetta per Nissa Jazz; mercoledì 5 dicembre al Ma Musica Arte di Catania per Catania Jazz; e il 6 dicembre al Teatro Trifiletti di Milazzo per Milazzo Jazz.
In tre delle 4 date – Palermo, Caltanissetta e Milazzo – la serata di musica sarà aperta dal trio del pianista siracusano Raffaele Genovese, con lui Carmelo Venuto al contrabbasso e Emanuele Primavera alla batteria.
Gianluca Petrella trombone, effetti; Giovanni Guidi piano. Due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca Petrella e Giovanni Guidi – e un nome – SoupStar – in un gioco di parole racchiudono il cuore di una collaborazione ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la propensione a esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco del duo, dall’omonimo titolo «SoupStar» (uscito nell’ottobre scorso per Musica Jazz) e reduci da un anno che ha visto crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo del mini tour in terra serba e francese), Gianluca Petrella e Giovanni Guidi sono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico.
Cresciuti entrambi, seppur con dinamiche diverse, sotto la guida di un musicista illuminato qual è Enrico Rava, i due musicisti sono riusciti a trovare in SoupStar un ottimo equilibrio tra la libertà di sperimentare molteplici linguaggi e il forte approccio all’improvvisazione: un duo dinamico, quindi, in perfetta sintonia – artistica e umana – ricco di idee e di sfumature. Nei loro concerti sanno alternare originali riletture di brani come “Over The Rainbow” o “Prelude To A kiss” – a esempio – ad altri scritti a quattro mani (pubblicati nel disco «SoupStar») o inediti, in grado di esprimere al meglio la loro personale dimensione.
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