Il Festival del viaggio 2014 fa la staffetta tra Firenze e Palermo. Dopo una settimana di eventi in Toscana infatti lo scrigno dei viaggiatori approda in terra di Sicilia il 14 giugno. Home & Abroad, questo il sottotitolo scelto per l’edizione di quest’anno, una parafrasi del viaggio che si snoda tra il ritorno a casa e la passione per l’avventura. Il Festival del viaggio 2014 è stato organizzato dalla Società Italiana dei viaggiatori ed ha raggiunto la sua nona edizione, grazie anche al patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e Città di Palermo assessorato al turismo. Se la declinazione del viaggio in Toscana è stata raccontata attraverso la filmografia, a Palermo il 14 giugno si apre con Il viaggio dello sciamano, una mostra fotografica di Sergej Yastrzhembskiy a Villa Niscemi, in cui tre fotografe raccontano l’universo spirituale di alcune culture che, attraverso riti magici ed evocazione di spiriti ancora oggi riescono a tenere viva una tradizione ancestrale che sembrava perduta. Alla Libreria del mare lunedì 16 giugno Parole in viaggio che si propone come punto di riflessione attraverso una piccola guida di scrittura, sul significato del viaggio e sulle tecniche di scrittura utilizzate per registrare luoghi, persone, date e ricordi. Marcella Croce (centro studi avventure nel mondo), martedì 17 giugno presenterà Atacama: un reportage su questa cittadina incastonata nel deserto più arido del mondo e circondata dalle Ande. Giovedì 19 all’Istituto Cervantes due proposte fotografiche che disegnano un ponte tra passato e presente attraverso i ricordi di una società artigiana, tra vecchi mestieri e le nuove generazioni che viaggiano col crouchsurfing, che consente di scambiarsi ospitalità e avventure. Un modello di viaggio 2.0 che recupera una tradizione mai perduta, quella di coniugare il viaggio in tappe facendo del percorso un’occasione di scambio, di ritrovo, di crescita e di ristoro. Venerdì 20 ultima occasione per viaggiare nel tempo e per riscoprire una zona di Palermo, La Cala, recentemente ristrutturato, con una visita alle carceri dell’Inquisizione, in cui spesso i viaggi finivano in interminabili anni di prigionia e dove solo l’immaginazione consentiva di evadere le mura della disperazione.
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