Donne, vino e canto, già inni schopenhaueriani alla vita, hanno animato l’incontro fra Sicilia e Piemonte, ospitato sabato sera nell’elegante salotto langarolo. Fra musica, cibo, arte e parola, le due terre, fortemente intrise di forza, emozione e sentimento, sono state protagoniste della terza serata dal titolo Il vino delle donne, ispirata alla ricorrenza dei 300 anni dell’arrivo dell’architetto siciliano Filippo Juvarra nelle terre dei Savoia.
I promotori dell’evento
L’evento è promosso dall’Associazione Culturale In Donne Veritas e dai direttori artistici Roberta Castoldi e Alessandra Morra. L’obiettivo dell’iniziativa è principalmente uno: raccontare i vini delle donne ma soprattutto chi sono le donne dei vini. Per questo motivo è stato compiuto un viaggio ideale attraverso storie di vita e di impresa.
Ne sono state protagoniste donne del vino
- Ornella Correggia
- Cristina Ascheri
- Metilde Sandri
- Bruna Ferro
- Silvia Scaglione
- Giulia Graglia
- Magda Pedrini.
Le imprenditrici hanno conversato con Erika Urban, attrice e voce narrante del progetto. Tra gli ospiti presenti anche la filosofa Rosalia Cavalieri e l’enologo Lorenzo Tablino. Gli argomenti trattati? Ovviamente vini e donne, ma anche amanti ed amiche, in una linea ideale tra Piemonte e Sicilia.
Il racconto della serata dedicata al vino
In un textus che ha intrecciato le siciliane parole dei giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Fulvio Abbate alle langarole note di Giorgio Conte, c’è stato un inedito e melodioso dialogo, moderato dallo scrittore Michele Fronterré, che ha svelato in anteprima alcuni brani di “Cascina Piovanotto”, nuovo ed atteso lavoro dello stesso Maestro.
Un iter comunicativo che, su vari piani espressivi, ha portato donne e vino ad intrecciarsi in quello stesso connubio già letterariamente marchiato dalle sublimi prose di Pavese e Fenoglio, eccelsi personificatori delle colline langarole, “femmine sensuali” per l’uno, “donne agitate da una femminina ventilazione” per l’altro.
Alla Cascina Langa si svolgeranno quattro appuntamenti, (l’ultimo dei quali “Le donne del Barolo: storie di donne, sante e cortigiane” è atteso per l’8 novembre), per narrare, a vari livelli, tra pittura, fotografia, allestimenti e prodotti del territorio, storie di donne pilastri della famiglia, figlie, storie di legami e di passioni, sogni di sublimi sensazioni, espressione di forti e potenti emozioni.
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