Il teatro è prima di tutto discorso sulle relazioni, studio di umanità: “quello che interessa l’uomo è l’uomo”, diceva Blaise Pascal. Il teatro è arte e l’arte, a differenza della tecnica, non ha una relazione lineare con la Storia e con il progresso. L’arte, la filosofia, la letteratura, la poesia
e anche la politica forse, non sono niente altro che un continuo saltare avanti e indietro sopra le gobbe della Storia. Cioè che ci lega ai fenici, agli antichi romani, agli inca è semplicemente il nostro essere “umani”. Abbiamo forse meno paura della morte di un antico unno? Il Gilgameš è meno interessante dell’Odissea o dell’Ulisse di Joyce? E il Libro tibetano dei morti può essere da un punto di vista umano messo su un gradino inferiore rispetto alla Divina Commedia? Pensare, invece, alla Storia come una semplice raccolta di autobiografie, dunque, un contenitore poggiato su un unico e continuo piano presente, come un palcoscenico animato da attori costretti a non abbandonare mai la scena perchè continuamente rinnovati nella memoria dei vivi e quindi sempre vicino a noi, seduti al nostro fianco mentre li studiamo e pronti a consigliarci attraverso la loro esperienza di vita. Da questa prospettiva nasce lo spettacolo teatrale Come Giulio Cesare di e con Giulio Valentini, con Laura Rapicavoli in scena a Catania il prossimo fine settimana. Uno spettacolo teatrale su un personaggio storico molto noto ma evidentemente poco conosciuto: Giulio Cesare. Quattro individui molti distanti tra loro sia in epoca, che in pensiero, con un unico filo conduttore, la vita. Perchè come diceva Marguerite Yourcenar: “non sono i libri che spiegano, è la vita che spiega i libri”.
Raccontare oggi personaggi storici è sicuramente un atto difficile. Prima di farlo è necessario aver colmato un processo di avvicinamento “umano” con i personaggi e le loro storie. Raccontare è sempre dare vita a un’azione, un’azione finalizzata a comprendere la
“Storia” in tutti i passaggi avvenuti nel corso del tempo. Importante credo sia trovare nella semplice osservazione, il giusto processo di avvicinamento, la giusta distanza e prospettiva. Il tutto per mettere evidenza come la storia umana può e deve essere raccontata sempre al presente, proprio per trovare spunto e insegnamento da ogni sua. Gli appuntamenti previsti sono sabato 13 ore 20,30 presso La Terrazza de Le Dune Sicily Hotel; domenica 14 ore 20,00 presso l’Officina GammaZeta.
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