Mercoledì 27 gennaio alle ore 20.30 fa tappa al Teatro Garibaldi di Enna, per la stagione firmata da Mario Incudine, “Grand Guignol all’italiana” che vedrà in scena una delle attrici italiane più amate dal pubblico: Lunetta Savino.
Il regista Alessandro D’Alatri, che ha riscoperto questo attualissimo testo scritto e poi segregato in un cassetto da Vittorio Franceschi quindici anni fa, porta sul palco un’innocente colf depressa, un salumiere di successo, una guida turistica ignorante con una moglie fedifraga e isterica, un postino sensibilmente gay. Corna, liti, strafalcioni, soldi… come nelle migliori famiglie, con un immancabile coup de théâtre finale. In scena, al fianco della Savino nei panni di Esterina, colf lamentosa e distratta, anche Umberto Bortolani, Carmen Giardina, Sebastian Gimelli Morosini, Andrea Lupo e la voce fuori campo di Paolo Bonolis. I cinque personaggi, con i loro comportamenti, linguaggi e il mondo che rappresentano, accompagnano il pubblico nel grande vuoto di questi tempi, riempiendolo di surreale comicità.
«Tra i miei passatempi preferiti c’è quello di rovistare nei cassetti di Vittorio Franceschi – scrive nelle note di regia Alessandro D’Alatri -. Riesce ogni volta a sorprendermi per la quantità e la qualità di progetti che saltano fuori come salmoni a primavera. La sorpresa più grande è che molti di loro sono inediti o lo sono soltanto per l’Italia. E’ così che qualche tempo fa mi saltò tra le mani “Grand Guignol all’italiana”. Un gioiello che attendeva pazientemente da quindici anni di venire compreso e amato. Chi conosce la drammaturgia di Franceschi sa bene quanto l’ironia sia un elemento costante del suo sguardo sulla vita. In questo caso direi che si è divertito a trasformarla in graffiante satira che fa aleggiare nei due atti come un refolo entrato da uno spiffero e che lentamente si trasforma in un tempestoso vortice. Grande divertimento, ma al tempo stesso, proprio come in un Grand Guignol, una feroce condanna dell’egoismo e del perbenismo».
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