Una Bisbetica domata rivoluzionata, ‘contemporanea’ ed in chiave metateatrale sarà in scena, da domani a domenica 21 febbraio, al Teatro Abc di Catania. Il nuovo appuntamento della Stagione di prosa “Turi Ferro”, organizzata dall’Associazione culturale Abc, accenderà i riflettori su “Bisbetica – La Bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova”, per la regia di Cristina Pezzoli, su traduzione e drammaturgia di Stefania Bertola.
Il cast, capitanato da una straordinaria Nancy Brilli, dà vita ad un ‘doppio spettacolo’, in cui ognuno è sia attore che personaggio: una ‘commedia nella commedia’, divertente e ricca di colpi di scena.
La Bisbetica domata, la trama
La vicenda ruota attorno ad una serie di personaggi che si districano in un frizzante crogiolo di equivoci e travestimenti. Ben nota per il suo carattere intrattabile, Caterina (Nancy Brilli) fatica a trovare marito, a differenza della sorella minore Bianca, apparentemente dolce e mansueta, bramata da Gremio e Ortensio. Il padre delle ragazze, il nobile e avido Battista, decide, quindi, che nessun uomo avrà la più giovane finché la primogenita non si sarà maritata. Così gli zelanti corteggiatori decidono di fare combutta per convincere il veronese Petruccio a chiedere in moglie Caterina, incoraggiandolo con la prospettiva della dote.
Attraverso il gioco metateatrale, la chiave registica sostituisce la compagnia al noto personaggio Christopher Sly, facendola diventare il gruppo di attori che metterà in scena “La Bisbetica domata”. Lo spettacolo guida in modo parallelo sia i destini degli attori, sia quelli dei personaggi della commedia. Il classico di Shakespeare è così restituito in una rappresentazione travolgente, colorata da elementi popolari ed echi della ‘commedia dell’arte’.
La regista Cristina Pezzoli, grazie ad una sottile chiave femminile, mette in scena un allestimento che, attraverso il sorriso, porta a riflettere ed approfondire i rapporti tra uomo e donna. Una sfida in più da affrontare per proporre una versione ‘contemporanea’ di un testo legato ad un’ottica maschile, in cui la donna trova realizzazione nel matrimonio; nell’auspicabile rettitudine di una devozione all’autorità del marito. Quando Shakespeare lo scrisse, la condizione femminile non era certo favorita. Tuttavia l’autore ha voluto dimostrare il suo disappunto sui ‘matrimoni combinati’, che non erano altro che accordi economici, mettendo invece in risalto il diritto della donna di poter decidere della propria vita.
In scena, oltre a Nancy Brilli, una compagnia di nove attori: Matteo Cremon (Petruccio), Federico Pacifici (Gremio), Gianluigi Igi Meggiorin (Grumio), Gennaro Di Biase (Ortensio), Anna Vinci (Vedova), Dario Merlini (Tranio), Brenda Lodigiani (Bianca), Stefano Annoni (Lucenzio) e Valerio Santoro (Dr. Jolly).
Le scene, firmate da Giacomo Andrico, creano contrasti umoristici e dissonanti, offrendo idee e proposte diverse, varie e dall’appeal contemporaneo. I costumi di Nicoletta Ercole vanno a comporre una pittura fatta di frammenti eterogenei che sviluppano un nuovo ordine creativo, mescolando generi e stili. Le luci sono di Massimo Consoli, mentre le musiche originali sono firmate da Alessandro Nidi, che ha lavorato anche sull’arrangiamento delle canzoni interpretate dal vivo dagli attori. Alcune di queste estrapolate da Kiss me Kate (il musical di Cole Porter tratto dalla Bisbetica), altre dal repertorio pop contemporaneo.
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