Comincia dalla Sicilia, il ciclo di presentazioni del secondo libro di Paolo Chicco “le Mura di Tramontana” appena presentato al Salone Internazionale del libro di Torino e proprio oggi uscito per la prima volta in libreria.
Primo appuntamento domani venerdì, 5 giugno, ore 21, accademia Abadir Sant’Agata Li Battiati (via Leopardi, 8) dialogheranno con l’autore la giornalista Letizia Carrara e Maria Pagano. Leggeranno alcuni brani del romanzo gli attori della compagnia Gymnasium Gianni Crimi e Floriana Ippolito.
Il weekend siciliano proseguirà nel messinese con due appuntamenti: sabato, 6 giugno, ore 18.30, lido di Naxos, Giardini Naxos e domenica , 7 giugno, ore 18.30, agriturismo Tenuta Edonè, in contrada Muscianò a Graniti, modererà l’incontro la giornalista Alessandra Bonaccorsi.
La data catanese sarà mercoledì, 24 giugno, ore 18.30 alla libreria Feltrinelli di via Etnea.
Nel suo primo romanzo “la Maledizione di Mezzapica”, uscito nel 2012, Paolo Chicco aveva raccolto venti anni di istantanee, ripescate dalla memoria della sua amata Filicudi in sette racconti in cui si sono intrecciati i personaggi di una Sicilia di inizi Novecento, dove trovare ispirazione e fortuna.
Un libro nel quale Chicco sperimenta una assai efficace e scrittura dialettale, «perché – come ama dire l’autore – da quarant’anni studio da siciliano».
Nelle Mura di Tramontana, scritto in pochi mesi invece, l’autore si cimenta in un romanzo ambientato a Trapani dove sullo sfondo d’un misterioso omicidio, le vite incrociate, legate alla Sicilia per nascita o destino, vengono raccontate con ironia e leggerezza.
Paolo Chicco nasce a Torino (1951) dove vive ed esercita la professione di penalista. Alla fine degli anni Settanta dirige una delle prime radio libere e fonda la rivista di politica e cultura “La Pallacorda”. A sedici anni scopre le Eolie: pur essendo un vero sabaudo ama dire che da quarant’anni studia da siciliano.
In una Sicilia «ciò che appare non è e ciò che è non appare» ne “Le Mura di Tramontana” la vita solitaria del protagonista, il giudice Antonio Voce si intreccia con quella di Rachele Dioguardi, giovane agente di polizia assegnata a compiti di scorta e protezione.
L’istruttoria giudiziaria sull’omicidio e le vicende private di Voce si mescolano in una lieve e meticolosa riflessione sui meccanismi impercettibili che regolano l’esistenza degli uomini confinati nel loro isolamento, nelle loro abitudini e nelle loro fantasie.
Guidato dalla presenza del suo vecchio maestro Alagona e dagli antichi galeoni spagnoli che solcano le acque della sua immaginazione, Voce si muove nel labirinto di indizi, storie e suggestioni che il caso gli mette davanti e che lo porteranno invece a scoprire la verità su se stesso.
In una Trapani popolata da una miriade di personaggi che portano alla luce altrettanti aspetti della natura umana, i «piccoli esilî» del giudice Voce, di Rachele, del giornalista locale Melo Currò e dell’ispettore di polizia Sinisi verranno messi al cospetto della scelta tra vita e sopravvivenza, fino a scoprire che tra indagine giudiziaria e indagine privata non esiste differenza. L’una è necessaria all’altra, come in un puzzle in cui «i pezzi di cartone si assomigliano tutti. Ma per chiudere uno spazio c’è una tessera sola. Se non la trovi, non puoi sistemare la successiva e il gioco non riesce».
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