Premio Internazionale Antonietta Labisi


Sono stati presentati stamattina alla stampa i dodici protagonisti d’eccezione che dalle 19.30 all’Hotel Nettuno, riceveranno la XXI targa d’argento del Premio Internazionale Antonietta Labisi. A presiedere la conferenza l’avv. Corrado Labisi, organizzatore del premio e presidente dell’Associazione Internazionale Antonietta Labisi.

Al centro del dibattito l’intervento di S.E. Yevhen Perelygin, ambasciatore dell’Ucraina in Italia, ospite d’onore e destinatario del premio per i rapporti diplomatici, che ha spiegato così i motivi della sua visita in Sicilia: “Il mio obiettivo è trovare nuovi strumenti per aumentare la cooperazione tra Ucraina e Italia a livello regionale. Incontrerò il sindaco di Catania, il presidente della Regione e il rettore dell’Università, proprio a questo scopo. Inoltre – ha aggiunto – conto di parlare con la comunità ucraina in Sicilia.”

Ha ringraziato l’avv. Labisi, l’ambasciatore, per il premio che riceverà, soffermandosi sulla difficile situazione che vive da mesi la sua nazione. E a proposito del problema dell’erogazione del gas che la Russia minaccia di bloccare – una mossa che metterebbe a rischio le forniture di metano all’Europa, aggravando il più duro conflitto sul Vecchio continente dalla fine della Guerra Fredda – ha detto: “Il gas per la Russia è uno strumento politico, non economico.”

Poi l’avv. Labisi ha presentato gli altri premiati di questa XXI edizione: il premio alla carriera andrà al Generale Luciano Garofano, già Comandante Generale RIS, e dal 2010 conduttore del programma televisivo “L’altra metà del crimine” in onda su LA7d; la targa per la scienza sarà assegnata al Generale Albert Ignatenko, docente di tecnologia Psico-informazionale; premio alla carriera anche per il dott. Nicolò Marino, magistrato di Corte di Cassazione, già in servizio presso la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta; alla giornalista Rai Cinzia Fiorato il premio per il giornalismo; targa alla cultura per la prof.ssa Stefania Sofra, docente di Egittologia all’Università La Sapienza di Roma; al presidente del Comitato Antimafia “Rosario Livatino e Antonino Saetta” Attilio Cavallaro, il premio per il sociale “Lotta alla criminalità organizzata”; il giornalista Franco Iacch ritirerà il premio per i reportage militari; e ancora premio per il sociale per l’impegno nella ricerca delle malattie genetiche a Telethon, nella persona del dott. Maurizio Gibilaro, coordinatore Telethon Catania; al prof. Rocco Raffaele, già direttore della Clinica Neurologica II dell’Università degli Studi di Catania, il premio per la neurologia; la scrittrice Elisa D’Ospina, autrice del libro “Una vita tutta curve”, riceverà il premio per il sociale per l’impegno nell’ambito dei disturbi alimentari; e infine il premio alla regia andrà al regista documentarista Gianfranco Bernabei.

Era il 1985 quando l’Associazione Internazionale “Antonietta Labisi”, riconosciuta dalle United Nations Association on the United States, veniva fondata dall’avv. Corrado Labisi che la istituì, insieme con il fratello dott. Salvo Labisi, per ricordare la scomparsa prematura della madre Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice e direttrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati. Una donna dalla grande umanità, capace di creare una struttura all’avanguardia quanto a tecniche riabilitative sofisticate e altamente specialistiche, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale (Asp 3 Catania, Distretto di Gravina), che svolge attività di riabilitazione e integrazione di soggetti disabili appartenenti a diverse fasce d’età, da quella neonatale a quella adulta, affetti da patologie neurologiche con e senza deficit cognitivo di grado lieve, medio e grave, ritardo psicomotorio, disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, disturbi generalizzati dallo sviluppo.

Alla vigilia di Pasqua del 1983, Antonietta Azzaro Labisi rimase vittima di un tragico incidente stradale, lasciando un vuoto enorme in chi la conosceva, nonché nei pazienti dell’Istituto “Lucia Mangano”.

 

 

 

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