“Racconti di parallela quotidianità” di Laura Rapicavoli


 

 

Venerdì 31 gennaio 2014 ore 20,30 presso la libreria Vicolo Stretto di Catania verrà presentato il libro “Racconti di parallela quotidianità, storie dall’equidistante

 

mondo dei sentimenti”,  ed. Akkuaria, dell’autrice Laura Rapicavoli.

 “Racconti di parallela quotidianità”, come se il quotidiano ci offrisse una doppia via da seguire; da scegliere ogni giorno appena si mette in moto il mondo.
Viene da chiedersi: abbiamo la possibilità di scegliere la nostra quotidianità così come facciamo col vestito da indossare?

Nella narrativa proposta da Laura si apre un sipario, inconsueto, spiazzante, allegorico e ferocemente veritiero.   Entra in scena la quotidianità, finalmente, che non permette alla finzione di dominare il palcoscenico e si permette il lusso di reinterpretarla attraverso  racconti di parallela quotidianità. Laura gioca,  con i sogni, con i desideri , con l’erotismo, con gli affetti, con l’odio, prendendosi  burla della quotidianità, delle storie  e degli accadimenti degli uomini e delle donne. Un gioco che si trasforma in arte narrativa,  dove l’ambigua oggettivazione di desideri e  paure (e il confine fra gli uni e le altre, come sappiamo, è ben labile ), e  i doppi narrativi diventano linee di confine che apposta e volutamente confondono. Da ciò ne scaturiscono grottesche caricature viventi e in movimento, e i segni che lasciano e incidono nel loro vissuto corporeo li separano e li distinguono da noi, immediatamente, ma insieme ci fanno partecipi di quella storia, a cui invece la loro origine li autorizzerebbe a dichiararsi estranei. Si tesse in tal modo una fitta rete di somiglianze e dissimiglianze, ricordandoci l’impossibilità di poter sfuggire al legame che abbiamo con il nostro doppio. Siamo quindi nell’orbita di quelli che Baudrillard chiama “simulacri del secondo ordine”. Per questo è sicuramente interessante esaminare l’opera di Laura Rapicavoli non certo dal punto di vista letterario ma sotto il profilo  ontologico ed esistenziale,  riuscendo a dare luogo ad un discorso narrativo ricco di implicazioni sulla condizione umana.

Che cosa significa questo?

Significa che la condizione umana attuale è soggetta ad una produzione potenzialmente infinita    di forme equivalenti e indistinguibili, e i simulacri di tipo modulare, attinenti all’ordine di una riproduzione non più lineare, ma ciclica, retta dai modelli, di uno spazio di simulazione totale, e cioè sul fatto che il confine fra naturale e artificiale, fra organico e manufatti, si è ormai trasferito all’interno della quotidianità dell’uomo. Dal momento in cui il tempo vissuto dell’uomo ha perduto la sua  qualità di unicità ed è diventato una superficie su cui i segni scivolano via, appaiono e scompaiono in un gioco di riflessi e di rifrazioni. E qui che avviene il tramutarsi della quotidianità, il dare un senso e scoprirne un altro, tanti altri sensi che  parallelamente combaciano e non sono mai antinomiche e contraddittorie. La delicatezza narrativa di Laura prende, a tratti rapisce,  seduce lasciandoci nel dubbio, come nella realtà dei sogni,  dando la certezza  di un’altra sicurezza, di un’altra storia,  di altre quotidianità parallele.  Rimane, dai racconti di parallela quotidianità di Laura Rapicavoli,  un sassolino verde, un attimo di smarrimento, un dubbio sul risveglio.

Oppure è il compiersi  della potenza creatrice del desiderio, oppure, ancora,  la necessità di un risveglio?

 

 

 

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