Rumore di Acque è un monologo sulla realtà dell’immigrazione nel Mediterraneo, scritto nel 2010 da Marco Martinelli del Teatro delle Albe di Ravenna, che si basa su un argomento oggi più scottante di allora. “In questo 2015 la questione dei profughi è esplosa – ha affermato il regista -è diventata oscenamente visibile”. Per questo, dopo le continue richieste da parte di scuole centri sociali, piccole sale teatrali, il testo, pubblicato in diverse lingue e che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International, viene rappresentato in una nuova versione, al Teatro Comunale di Piazza del Popolo di Vittoria (RG), il prossimo 27 Febbraio. Il personaggio di Rumore di Acque, un losco generale, interpretato da Alessandro Renda, si trova su un isolotto in mezzo al mare, confinato in uno spazio ristretto, demoniaco ma che prende gli ordini da un fantomatico Ministero degli Inferni. E’ qui che il sadico contabile in uniforme svolge il suo quotidiano compito di catalogare ed archiviare i morti dispersi nelle traversate del Mediterraneo. Il testo originale di Martinelli, scritto di getto, è nato dopo alcuni mesi passati con l’attore Alessandro Renda a Mazara del Vallo, una delle frontiere più esposte alla tragedia dei migranti. Attualmente “ci siamo inventati una versione più agile dello spettacolo – aggiunge il regista- Ermanna Montanari ha ripensato la scenografia, disegnando a terra una performatica spirale di carbone, mentre Alessandro è accompagnato dalle musiche registrate del fisarmonicista Guy Klucevsek. E con questo nuovo allestimento possiamo andare quasi ovunque, ovunque la necessità chiamerà lo spettacolo, anche sulla spiaggia: come se fossimo in tempo di guerra. E forse ci siamo davvero”. Gli sbarchi, infatti, sommano più di 23.000 morti dal 2000 ad oggi. Rumore di Acque propone un paradosso, una prospettiva altra, con cui guardare la realtà, che da sempre è la cifra stilistica della compagnia ravennate. La trasparenza sociale del Teatro delle Albe si riflette con forza dopo 33 anni di lavoro, utilizzando la creazione teatrale come mezzo di ricerca non solo di un’estetica e di un’essenza artistica ma anche come una possibilità di avvicinamento al proprio contesto.
Scrivi un Commento