Il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta punta su Moni Ovadia. Tredici appuntamenti condensati in cinque mesi per rilanciare lo sviluppo culturale del territorio. E’ questa l’ultima scommessa del Comune di Caltanissetta che ha affidato il cartellone principale del Teatro Regina Margherita a Moni Ovadia, strepitoso interprete della cultura yiddish, attento protagonista e critico del dibattito culturale italiano.
Quella che si respira a Caltanissetta è aria di cambiamento, che si è voluta evidenziare anche nel nuovo logo del teatro, realizzato dallo scultore Sebastiano Leta, in cui i quattro ordini di palchi sono mossi dal vento del cambiamento, fino a dilatare nello spazio e richiamare le note di uno spartito. Questa nuova grafica, di grande efficacia rappresentativa, si sposa con la proposta di Moni Ovadia che per il Teatro Regina Margherita ha scelto la formula del teatro musicale.
«Investire sulla cultura significa aprirsi a nuove conoscenze e incentivare lo sviluppo economico del territorio – ha detto il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo -. In questa direzione, l’incontro con Moni Ovadia ci aiuterà a percorrere strade nuove e a scoprire nuovi orizzonti culturali. Questa prima collaborazione con il Maestro, infatti, si inserisce in un progetto più ampio che stiamo realizzando, in sinergia con il Comune di Enna, guardando al futuro. L’obiettivo delle due Amministrazioni comunali è infatti di rilanciare l’economia dell’area centrale della Sicilia realizzando, il prossimo anno, una stagione teatrale strutturata e condivisa con il Teatro Garibaldi di Enna, che possa dar vita al Teatro Stabile della Sicilia Centrale: non solo un teatro di ospitalità ma anche e soprattutto un nuovo centro di produzione culturale, che possa far crescere ed essere opportunità anche le tante realtà locali che operano in campo artistico. Un progetto certamente ambizioso che trova forza nel rapporto tra due direttori artistici, Moni Ovadia a Caltanissetta e Mario Incudine a Enna, che già da anni collaborano insieme a prestigiosi progetti culturali, e che quindi rende più facile e realizzabile un progetto che non ha precedenti».
Il cartellone del Teatro Regina Margherita
Il cartellone 2016 firmato da Moni Ovadia prenderà il via giovedì 4 febbraio con “L’uomo, la bestia e la virtù” per la regia di Giuseppe Dipasquale. Geppy Gleijeses, Marco Messeri, Marianella Bargilli e Mimmo Mignemi saranno i protagonisti di questo testo di Luigi Pirandello, comico ma con risvolti di grande amarezza di fronte ai soprusi di un uomo prepotente e dispotico.
«Il teatro è tale se accetta di riflettere sulle sfide poste all’essere umano dal suo destino contraddittorio di bene e male – ha detto Moni Ovadia -, di aspirazione alle virtù e alle più frequenti cadute nel vizio. Il teatro può affermare le verità più scomode e più scandalose perché ha il suo scudo di Perseo, la finzione, e protegge i suoi frequentatori dalla Medusa che altrimenti li pietrificherebbe. Il teatro è parola, suono, canto, musica, gesto e danza. Il teatro è spazio-tempo, ma soprattutto il teatro deve essere rischio per non scadere nella routine che è annuncio di insignificanza. Ed è proprio il rischio che mi ha convinto a programmare una mini-stagione al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta. L’abbiamo inventata à bout de souffle accettando la salutare follia di una Amministrazione coraggiosa per sperimentare una possibilità, e vedere se la risposta ci permetterà di progettare il futuro. A scanso di equivoci, la stagione è “mini” in termini di durata e frequenza, non certo per i valori espressivi ed artistici, e sicuramente non si sente minore perché ha luogo lontano dalla protervia dei grandi centri. Il teatro è riscatto, è rappresentazione critica e problematica della vita. Caltanissetta in questo senso, mi pare la scena ideale per fare germinare utopie teatrali che facciano soffiare venti vivificanti per liberare la vita dall’opacità di ciò che è scontato».
Teatro Regina Margherita, la musica diventa protagonista
Al Teatro Regina Margherita ci sarà spazio anche per la musica e per il teatro musicale, con quattro appuntamenti di altissimo livello. Il primo è quello con l’eclettico cantautore siciliano Pippo Kaballà che il 25 febbraio, accompagnato dal pianista e fisarmonicista Antonio Vasta, proporrà il suo “Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria”, una contaminazione fra note, parole e suggestioni visive. L’8 marzo suonerà il Gipsy Quartet, un quartetto d’archi tutto al femminile che ha dato vita a un progetto che spalanca le porte ai più disparati generi musicali compresa la musica classica riproposta in chiave moderna, mentre il 9 aprile sarà la volta di “Bella Ciao”, il più grande e influente spettacolo del folk italiano che festeggia i suoi 50 anni con un disco (uscito lo scorso 25 aprile) e un tour che vede la partecipazione di Lucilla Galeazzi, Ginevra di Marco, Elena Ledda e Riccardo Tesi.
A Caltanissetta quest’anno arriverà anche uno tra i jazzisti italiani più amati dal pubblico. Si tratta di Stefano Bollani che, con Valentina Cenni, proporrà il 28 aprile al Teatro Rosso di San Secondo (fuori abbonamento) “La regina Dada” uno spettacolo surreale intessuto di musica, in cui esplorare i territori della creatività, sfuggendo al senso comune e alle rigide convenzioni umane, al di fuori della spirale del tempo.
«Con questo nuovo cartellone vogliamo rivolgerci anzitutto ai ragazzi – ha detto l’assessore alla cultura Marina Castiglione – perché possano vivere il teatro come spazio di pensiero oltre
che di bellezza. Mi auguro che questa esperienza intensiva di rapporto con l’arte possa produrre un effetto a catena. Che un nuovo pubblico, giovane, si possa abituare al teatro, istaurando un rapporto di necessità e familiarità. Andare a teatro non deve essere un evento straordinario, ma sentito come “necessario”, come l’aria che si respira. Mi piacerebbe che il teatro entrasse a far parte della normalità dei nostri giovani, che la loro quotidianità passasse da quel diritto alla cultura di qualità, come già avviene nelle altre città europee».
Non solo classici e musica. Nel cartellone del Teatro Regina Margherita ci sono proposte adatte a ogni genere di pubblico. Gli amanti della satira politica apprezzeranno Marco Travaglio che il 3 marzo proporrà “Slurp!”, il suo nuovo recital teatrale tutto da ridere… per non piangere.
Ma c’è anche il teatro civile: quello di Claudio Fava, autore di “Novantadue- Falcone e Borsellino, vent’anni dopo” una moderna tragedia classica con Fabrizio Ferracane, Giovanni Moschella e Filippo Dini che sarà messo in scena il 20 aprile; quello di Aldo Rapè che con il suo pluripremiato “A un passo dal cielo. (W La Mafia)” sarà in scena il 22 maggio, e quello di Valentina Ferrante che il 14 maggio proporrà “Segni di mani femminili”, spettacolo che affronta con delicatezza il tema della diversità e della condizione della donna nel Medioevo attraverso la storia di Virdimura, un piccolo fiore rivoluzionario nel cammino di sangue e fuoco della comunità ebraica in Sicilia.
E di donne, anche se in modo diverso, si parla anche in “Mamme, suocere e vajasse” di e con l’attrice Rosalia Porcaro che a giugno porta in scena, con una pièce di teatro musicale, uno spaccato comico della Napoli di ieri e di oggi accompagnata dalle musiche dal vivo del trio Ánema.
In questi cinque mesi vedremo in scena anche Moni Ovadia, in prima linea non solo dietro le quinte ma anche sul palcoscenico del Teatro Regina Margherita. Regista e interprete di “Adesso Odessa” (13 febbraio) e “Le Supplici in prova da Eschilo” (una riduzione dello spettacolo messo in scena a Siracusa, coprodotto dal Teatro Regina Margherita, in scena il 7 maggio), sarà tra gli interpreti, insieme a Valeria Contadino e Mario Incudine, dell’anteprima de “Il Casellante”: un nuovo spettacolo, anche questo co-prodotto dal Teatro Regina Margerita, nato dal testo di Andrea Camilleri e firmato alla regia da Giuseppe Dipasquale, che concluderà il cartellone il 25 giugno. Caltanissetta, dunque, riparte dal teatro: tempio laico per promuovere arte e bellezza, e centro gravitazionale del fermento culturale, necessario affinché la città trovi il suo riscatto nella conoscenza.
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