Va in scena martedì 19 febbraio alla sala Verga per la stagione del Teatro Stabile di Catania lo spettacolo Fronte del porto di Alessandro Gassmann che spiega: “Credo che in questo momento, in questo Paese, non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del porto. Una comunità di onesti lavoratori, sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova attraverso il coraggio di un uomo la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà”.
Gassmann dirige Daniele Russo nella riscrittura di una celebre storia “cinematografica”, questa volta affidata all’adattamento teatrale firmato da Enrico Ianniello che ha immaginato la storia a partire dall’omonima opera dell’americano Budd Schulberg, a sua volta ispirato da un’inchiesta giornalistica dell’epoca, diventata la base della sceneggiatura del film di Elia Kazan, che vinse otto Premi Oscar nel 1954, protagonista Marlon Brando. Ianniello si è basato al contempo sull’adattamento teatrale realizzato, in seguito, dall’inglese Steven Berkoff.
Insieme a Daniele Russo agiscono in scena Antimo Casertano, Orlando Cinque, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Edoardo Sorgente, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice.
Alessandro Gassmann, con la sua cifra inconfondibile, costruisce uno spettacolo che ci trascina nella Napoli di quasi 40 anni fa: i colori della moda sono sgargianti, la sonorità è quella dei film dell’epoca e un cast di 12 attori straordinari porta in scena una storia corale dalla forte carica emotiva e sociale, fatta di relazioni intense e rabbiose e di atmosfere cariche di suspense.
Sottolinea il regista: “Come già avvenuto per Qualcuno volò sul nido del cuculo, la scelta è caduta su un testo e una tematica che mi coinvolgono profondamente e portano verso una ricerca di libertà faticosa. Ho chiesto perciò ad Enrico Ianniello di spostare l’azione, originariamente ambientata negli Stati Uniti degli anni 50, in una Napoli degli anni 80, dove la camorra era organizzata e presente tra gli operai del porto industriale. Abbiamo ricostruito la vita del porto, le vite degli operai, i loro aguzzini, attaccandoci ai suoni, ai rumori, ai profumi ed alla lingua di questa città”.
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