A distanza di 22 anni si attende ancora che la Giustizia dica la parola fine alla ricerca dei reali mandanti della strage di via D’Amelio, strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino, e la sua scorta: Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Claudio Traina.
La Fondazione “La città invisibile” anche quest’anno vuole sostenere la richiesta di verità che il Movimento Agende rosse diretto da Salvatore Borsellino, fratello del giudice, avanzerà nella ricorrenza del 19 luglio dal luogo della strage. Lo farà insieme a tutti i bambini della sua Scuola di vita e orchestra “Falcone Borsellino”, una scuola in cui si insegnano le arti, prima di tutte la musica attraverso il metodo del Sistema Abreu riscattando centinaia di bambini dei quartieri a rischio di Catania (Librino, San Cristoforo), provincia etnea e Siracusa. “Un valzer per Paolo Borsellino” si intitola lo spettacolo di teatro-orchestra scritto, interpretato ed eseguito da questi bambini. Un atto di testimonianza che parte dall’ esistenza di questi giovanissimi coraggiosi fautori del “fresco profumo” di cui parlava Borsellino.
La rappresentazione teatrale tipo tragedia greca prevede un coro di voci recitanti e alcuni personaggi: Paolo, Agnese, Giovanni Falcone, gli angeli di Borsellino, Giuseppe Fava, gli stessi bambini con le loro domande, i dubbi e le richieste di giustizia. Sono loro i valorosi di una tragedia contemporanea e riconosciuta, salvati da una sorta di deus ex machina moderno, cioè l’orchestra dei bambini, la quale è la rappresentazione ideale di quel popolo delle agende rosse, fatto di giovani e ragazzi che da anni chiedono la verità su via D’Amelio.
Si tratta di un racconto breve degli ultimi 57 giorni con una parte dedicata all’agenda rossa e alla trattativa stato-mafia.
Durante la scena è prevista la partecipazione dei familiari delle vittime.
Con il valzer di Shostakovich, l’orchestra tenterà di salvare Borsellino. La scelta del valzer non è casuale: “valzer” significa appunto “girare le spalle più volte”. Così Paolo Borsellino sarà invitato a girare le spalle al destino tragico di via D’Amelio. La storia di questo ballo è legata alla Rivoluzione francese. Infatti il boom del valzer scoppiò proprio durante la Rivoluzione francese: il ballo, che era stato vietato per tanto tempo, rappresentò una delle prime manifestazioni della nuova filosofia di vita. Non a caso, in tutte le feste, spontanee o organizzate, del popolo inneggiante agli ideali rivoluzionari, il ballo principale era il valzer.
Ma la finzione teatrale viene portata alle sue conclusioni più estreme: la storia non è andata così, lo sappiamo, e oggi vi sono nuovi magistrati che hanno raccolto il testimone di Borsellino e di Falcone, a Palermo. Sono loro da salvare, ogni giorno con il nostro impegno a loro sostegno per l’affermazione della verità e della giustizia. Verranno elencati i fatti e le stragi ancora insolute che trovano spiegazione solo se riportati nei termini della trattativa Stato-Mafia.
L’appuntamento è previsto in via D’Amelio a Palermo il 19 luglio alle ore 18 circa. Dirige l’Orchestra Manuel Frias del Sistema Abreu con l’ausilio dei maestri Andrea La Monica, Maria Virginia Di Martino, Serena Amelia Cravana, Francesco Musumeci, Carmelo La Manna e l’attore Gianni Sineri.
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