Il gossip impazza sul web e sui social network. La coppia del momento è certamente quella formata dall’attore turco Can Yaman e la giornalista sportiva siciliana Diletta Leotta.
Sui rispettivi profili Instagram i due si scambiano post, corredati da cuoricini e rose rosse, pubblicano storie che ritraggono gli stessi luoghi, si taggano vicendevolmente. E sarebbe arrivata anche la fatidica proposta di matrimonio balzata agli onori delle cronache, quelle maggiormente interessate ai gossip, settore a cui dedichiamo un angolo piccolo piccolo, ma, ahinoi, molto seguito. Ed eccoci, quindi, a dissertare sulla vera o presunta o finta storia d’amore.
I dubbi sull’amore tra Can Yaman e Diletta Leotta
Anche i giornali nazionali hanno dedicato pagine di inchiostro a questa liason d’amore tra due vip, ammettiamolo, decisamente belli. Il sogno è irresistibile e se, se vogliamo, anche irrinunciabile. Ma se c’è chi sottolinea gli sguardi languidi e crede fermamente alle promesse di un futuro insieme c’è chi, invece, azzarda delle ipotesi sull’attendibilità di questa storia d’amore.
Anche il Corriere dello Sport dedica spazio alla coppia. Ma proprio il quotidiano sportivo, rifacendosi a sua volta a un articolo pubblicato su Fanpage, avanza delle ipotesi.
Pare, infatti, che l’ultima foto al mare postata sui social dalla coppia a San Valentino che li ritrae occhi negli occhi sarebbero state scattate da professionisti dell’immagine. Le due sagome incastonate in un tramonto mozzafiato in effetti sono fin troppo perfette. C’è chi sostiene che il backstage di quello scatto vedesse insieme un nugolo di persone di entrambi i team di lavoro dei due. Tra l’altro le ammiratrici di Can Yaman, che non sono poche a giudicare dai numeri dei follower sui social, notano veramente tutto sottolineando particolari poco convincenti sugli scatti postati.
La domanda a questo punto è: sarà vero amore? O ci ritroveremo a confessioni postume?
Per quanto riguarda noi prendiamo posizione: siamo romantiche e vogliamo credere agli sguardi incantati in riva al mare. Un dubbio però sorge: chi l’avrà scattata la foto?
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