Per salvare una vita non è necessario essere eroi, o meglio, si può essere eroi anche solo con un piccolo gesto. Così quando l’utilità e la tecnologia sposano la solidarietà, ecco che nasce DR-JACK, il pratico dispositivo che ti salva la vita.
E’ bastato davvero poco perché Claudia Piccy Morfino, Giorgio Ombra Corriera, Luca Micali Capparelli, Alessandro Matera e Alex Manno, da una call of makers lanciata poco prima di ferragosto, riuscissero a passare da un progetto a un prototipo funzionante e brevettato.
Ne parliamo con Carmen Russo imprenditrice catanese, CEO del laboratorio di fabbricazione digitale Fablab di Catania e promotrice dello stesso progetto.
DR-JACK
Carmen che cos’è DR-JACK?
«E’ un pratico salvavita che può essere utilizzato su qualsiasi smartphone semplicemente collegando il jack del dispositivo al cellulare di chi presta soccorso; in questo modo posso visualizzare una serie di informazioni che io, possessore del dispositivo, ho inserito in precedenza, il mio nome, la mia foto, il gruppo sanguigno, il numero per l’emergenza e i dati sulle specifiche patologie.»
Lo avete presentato al Maker Faire di Roma, la fiera internazionale dell’innovazione e della creatività digitale, che riscontri avete avuto?
«Assolutamente positivi sia in termini di finanziamenti che dalla gente che ha voluto provarlo, figli di genitori anziani o mamme di bambini con patologie allergologiche. »
Perché il vostro dovrebbe essere migliore di altri già presenti sul mercato?
«Diversi sono i punti di forza perlopiù legati alla privacy, prima di tutto DR-JACK non funziona col bluetooth, come molti dei prodotti similari, dunque i dati personali del richiedente aiuto sono visibili agli altri solo se c’è un effettivo collegamento fra lo smartphone di chi presta aiuto e il dispositivo di chi l’aiuto lo riceve, inoltre una volta staccato il jack, dei dati non rimane più alcuna traccia; infine, stiamo lavorando per fare in modo che almeno le informazioni basilari di utilizzo del dispositivo siano visibili anche senza connessione ad internet, e questa sarebbe davvero una nostra esclusiva!»
DR-JACK come funziona
Innovativo, utile, ma anche semplice da usare? Come funziona praticamente?
«Non appena vedo una persona in difficoltà e scelgo di aiutarla, cerco il dispositivo che solitamente è ben visibile al collo o sul polso (questo eviterà di violare la privacy andando a cercare il cellulare in tasca o nella borsa), poi collego il jack del dispositivo al mio smartphone e lascio che l’app di funzionamento si installi automaticamente e gratuitamente, fatto ciò potrò visualizzare le varie informazioni sul richiedente aiuto, da quelle personali di riconoscimento a quelle della specifica patologia.»
Se qualcosa andasse storto chi presta aiuto a che tipo di responsabilità andrebbe incontro?
«In effetti chi sceglie di prestare aiuto non ha alcuna responsabilità perché non deve intervenire manualmente, ma o avvisare per attivare il soccorso, chiamando il 118 o i parenti, oppure trarre le informazioni utili al trattamento della specifica patologia, mi riferisco ad esempio all’allergia ad un farmaco, o ad un individuo diabetico per cui in caso di malessere è sconsigliabile somministrare la comune acqua e zucchero, … »
Il prodotto è già brevettato e disponibile sul mercato?
«Attualmente no perché stiamo lavorando per rimpicciolirne il design, ma siamo in fase di prototipo funzionante e cerchiamo dei finanziatori che ci auguriamo possano provenire dalla nostra terra.»
Avete provato col crowdfunding?
«In effetti abbiamo sperimentato questa formula già al Maker Faire dove abbiamo dato una fiche in cambio di una donazione libera e questa fiche varrà il doppio della donazione effettuata sull’acquisto dello stesso DR-JACK; faremo anche un crowdfunding nel senso più comune del termine e ci sarà anche una parte che lasceremo open source in modo che chi lo desiderasse potrà produrre da sé il dispositivo.»
Coi bambini che soffrono di allergie alimentari come funziona?
«Si usa come una sorta di notes digitale su cui la maestra potrà visualizzare la dieta alimentare specifica, oppure viene in aiuto dei bimbi piccoli che non sanno usare i cellulari o che non ricordano il numero dei genitori a memoria.»
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