Nella società moderna essere “informato” è un’attività molto semplice. Capire e avere abilità critica sulle informazioni che riceviamo è un’attività molto più complessa. Il mondo “digitale” presenta costantemente milioni di notizie e queste a volte sono false: sono bufale, fake news.
Abbiamo fatto delle domande al giornalista David Puente uno dei massimi esperti sul tema.
Come nascono e si diffondono le fake news?
Dipende e non possiamo parlarne in maniera semplice in una sola frase in stile spot pubblicitario. La definizione “Fake news” è tutto e niente, perché confonde tutta una serie di sfumature: c’è la bufala, totalmente inventata, la disinformazione, dove vengono evidenziati solo alcuni punti di una storia o inventati altri per rendere la storia più polarizzante, poi c’è la satira. Fermiamoci a queste tre categorie.
Sono sempre esistite, hanno uno scopo a seconda anche del tipo e da chi le crea, ma tutte hanno un fattore comune: giocano sulle emozioni e gli interessi degli utenti, altrimenti non riuscirebbero a uscire allo scoperto in maniera dirompente. Ad esempio, se in un gruppo di animalisti pubblicate un meme falso su un politico che mangia un gatto sapete benissimo che i membri si arrabbieranno tanto e non andranno facilmente a verificare se è vero o no, intanto condividono perché nel dubbio tanto vale rimarcare la difesa degli animali. Ma questo è un esempio, ce ne sono tantissimi da poter fare.
Perché esistono e quale scopo hanno?
Abbiamo chi le diffonde per fare propaganda a favore di un partito o un’ideologia, c’è chi le diffonde per prendere in giro gli altri, c’è invece chi li diffonde per guadagnare come è successo negli ultimi anni con i siti di bufale contenenti molti, ma molti banner pubblicitari. I guadagni possono essere considerevoli, se il gestore del sito riesce anche ad ottenere dei vantaggi da un accordo privato con un’azienda di pubblicità online. In alcuni casi una singola bufala può portare, se adeguatamente virale, dai 50 ai 100 euro al giorno grazie ai banner pubblicitari, in alcuni casi anche 1000 euro alla settimana se riesce a tenere botta. Ripeto, questo dipende dalla potenza di diffusione e dagli accordi presi con le ditte di pubblicità online.
Come smontare una fake news ?
Prima di tutto dovete lottare contro voi stessi perché avete tutti un interesse, un piacere, una passione, e trovarvi di fronte a qualcosa che attacca queste vostre idee vi fa ribollire il sangue. Ecco, contate fino a 10 o 100 se necessario prima di commentare, usate il vostro tempo per verificare se le informazioni ricevute sono false e in caso chiedendo aiuto a chi fa le verifiche. Dovete avere pazienza, anche nel cercare perché non è mai facile e nel dubbio non condividete, potreste causare un danno.
Articolo di Salvo Privitera
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