“L’Europa è il continente più povero di materie prime,- afferma Roberto Morabito, Direttore Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali ENEA- l’Italia è costretta a importare circa il 99% delle risorse da utilizzare nelle industrie”. Per questo l’Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha presentato oggi Symbiosis, la prima piattaforma di simbiosi industriale attivata in Sicilia con lo scopo di incentivare il confronto operativo tra mondo delle imprese, quello istituzionale e quello tecnico scientifico per una maggiore produttività che rispetti anche l’eco sostenibilità. “Il progetto Symbiosis è, tra le altre cose, la ricerca di una reale sinergia tra il mondo del lavoro e l’Università”, ha specificato Francesco Patania, Direttore Dipartimento di Ingegneria Industriale. Ecco perché è stato scelta proprio l’Università e l’ambiente accademico come sede del convegno tenutosi oggi nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, dal titolo:Progetto Ecoinnovazione Sicilia: La piattaforma di simbiosi industriale come volano di opportunità sul territorio. Promosso dall’Enea con il supporto organizzativo dell’Università di Catania e dell’Associazione nazionale Ingegneri Ambiente e Territorio e con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, della Camera di Commercio di Siracusa e di Confindustria Catania, il workshop ha messo in luce come nei Paesi industrializzati l’efficienza con cui le risorse vengono utilizzate sia ancora molto bassa e l’inquinamento associato al ciclo di vita dei prodotti e dei servizi sia invece ancora troppo alto. Questi aspetti, uniti alla difficoltà di approvvigionamento delle risorse, rendono indispensabile la sperimentazione di strategie improntate all’ottimizzazione dell’uso delle risorse e alla più completa e cosciente valorizzazione dei residui delle attività industriali, promuovendo e supportando la sostenibilità e la competitività del sistema produttivo. Ed è proprio quello che si propone di fare Symbiosis, la piattaforma in rete che connettendo circa 90 imprese ha reso possibile, attraverso uno studio certosino e informatico che analizzando i dati, le distanze, i tipi di produzione, i servizi, i problemi tecnico-logistici, le individuazioni di 600 possibili simbiosi industriali. Per simbiosi industriale s’intende l’auspicabile connessione tra gli output, cioè i rifiuti, di alcune aziende con quelli che saranno poi invece gli input, ossia le materie prime, per la creazione di un altro prodotto, da parte di altre imprese. I vantaggi sono molteplici: diminuiranno infatti i rifiuti da smaltire che anzi diventeranno, ora, le vere e proprie materie prime per nuove produzioni. Nel caso del settore agroalimentare, come ha spiegato Grazia Barberio, dagli scarti e rifiuti di arance, olive, mandorle, vinaccia, è possibile ricavare la materia per produrre biogas. Il progetto Symbiosis è stato già presentato in convegni sull’ecosostenibilità internazionali e al G7 di Birmingham, infatti l’ENEA da anni s’impegna per la diffusione della metodologia e dell’attività svolta, auspicandosi che possa contribuire ad innescare percorsi virtuosi simili in maniera duratura e sistematica.
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