Adalberto Abbate, Palermo è una città che cattura e rapisce


Adalberto Abbate
Un'opera di Adalberto Abbate

Adalberto Abbate  artista palermitano, così definisce la sua città : “Palermo è una città che cattura e rapisce. E’ bella, bellissima; la mattina capita di svegliarmi, scendere da casa e fare una passeggiata a piedi per la città e la sensazione è che molto spesso si rischia di rimanere abbagliati dai mille particolari che richiamano l’antica storia della Sicilia e dai colori unici che essa non nasconde. Ma rimane cinica e umiliante per chi la vive ed è nato qui come me. Se dovessi descrivere la città istintivamente con uno schizzo rappresenterei caos, immondizia, scene di malavita ma un intenso cielo blu che potrebbe rappresentare, oltre che la realtà, il sogno di un possibile cambiamento che mi ha portato a scegliere di vivere qui”. E’ la Palermo di Adalberto Abbate, artista

 Adalberto Abbate, Eternit 2012
L’opera dell’artista palermitano Adalberto Abbate, Eternit 2012

poliedrico, che attraverso l’arte racconta se stesso e chi vive in questa società insieme a lui. Racconta Palermo, gloriosa ma oscura, e città che condividono la stessa sorte, come Firenze e Parigi. Le sue opere, spesso prese dalla strada,  mostrano la quotidianità, la normalità, i sentimenti di chiunque voglia sentirsi parte di quella che è sovente una protesta. Si tratta di un lavoro genuino che espone la verità, fatta di scritte sui muri, di sentimenti forti e incontenibili, di urla che vorrebbero risvegliare la coscienza collettiva. Il suo è un impegno sociale, che nasce da un desiderio di rinnovamento che lo lega alla sua città natale.

Com’è nata la passione di Adalberto Abbate per l’arte ?

Tutto è nato grazie alla mia famiglia, alle magnifiche amicizie e alla gente che ho incontrato e che poi purtroppo non ho più rivisto, ma soprattutto dall’ aver frequentato lo studio di via Gemellaro a Palermo e i suoi quattro meravigliosi occupanti, gli artisti Andrea Di Marco, Francesco De Grandi, Alessandro Bazan e Fulvio Di Piazza. Era, se non ricordo male, il 1996 ” .

La sua opera è molto varia, comprende scultura, fotografia, installazioni di vario genere : quale tecnica preferisce, in quale si identifica maggiormente?

I miei progetti nascono sempre da sensazioni e idee personali molto forti che non possono manifestarsi in un’ unica tecnica. Adoro potermi esprimere in vari modi, non ne ho uno in particolare che prediligo, anzi tra questi aggiungerei anche l’editoria; adoro progettare libri, fino ad ora ne ho realizzato uno, “Family collection/ family connection”, ho in progetto di farne molti altri. Per quanto riguarda la mia città, con il progetto “Palermo says” ho catalogato dal 2008 ad oggi le scritte di contestazione sui muri”.

Come si definisce ?

Collezionista di oggetti compulsivo.

adalberto-abbate-1Ha qualche artista di riferimento ? 

adalberto-abbate- 6Si, certo. Ho sempre tratto energia da molti artisti.

Le persone che ritengo valide sono i miei punti di riferimento, i miei consiglieri e compagni di progetto.

Da dove trae l’ispirazione ? 

Non parlerei di ispirazione … mi guardo attorno, osservo, ascolto e tutto si dichiara e si manifesta.

A cosa sta lavorando adesso Adalberto Abbate?

Sto lavorando ad una serie di immagini per una esposizione in Camerun, ad un progetto installativo da esporre a giugno nella città di Dusseldorf e ad una esposizione interamente dedicata alla donna da presentare a Bruxelles.

Accademia Euromediterranea Harimag

 

 

 

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