“Aria precaria”. Il titolo sembrerebbe evocare una situazione sociale. Ma Ale e Franz assicurano “niente di serio, parliamo proprio di aria, nessuna metafora, nessun riferimento. C’è mai stato niente di serio nei nostri spettacoli?”.
Il duo meneghino è pronto a conquistare ancora una volta il pubblico siciliano con il nuovo spettacolo, al teatro Metropolitan di Catania il 25 novembre alle 21,30 e il giorno dopo al Teatro Dante di Palermo
È un contenitore di dieci esilaranti sketch che propongono uno spaccato di vita quotidiana, scritto con Martino Clericetti, Antonio De Santis, Rocco Tanica e Fabrizio Testini e diretto dal regista Leo Muscato. Momenti differenti, immersi in una scenografia bianca e minimalista, che introducono tanti personaggi nuovi (i papà in ospedale in attesa dell’arrivo del bebè, i vecchietti della bocciofila, gli operatori del call center, aspiranti suicidi sul cornicione di un palazzo) fino ad arrivare al loro cavallo di battaglia: la celebre panchina del parco su cui Ale e Franz danno il meglio di sé. Dieci incontri, a volte scontri, altre volte attese.
Ale e Franz: l’intervista
È lo stesso regista che spiega che si tratta di “Dieci fasi della vita, su cui ridere, sorridere, ma anche riflettere. Incontri paradossali in cui l’ordinaria vita di ogni giorno è messa di fronte a uno specchio deformante che ne rivela tutte le contraddizioni”.
Ok, allora nessuno riferimento sociale, nemmeno politico?
“Non abbiamo mai parlato di politica”.
Eppure vi hanno conferito un premio di satira politica.
“Non sappiamo perché ce l’hanno dato. Immaginiamo che la giuria e l’organizzazione di quel premio lo intendessero in senso più ampio, di satira di costume”.
Marco Simoncelli è scomparso di recente. Voi lo avete conosciuto e lo avete coinvolto in “Buona la prima”. Che ricordo avete di lui?
“Sono state dette così tante cose che si rischia di cadere nel retorico. Però lui era una persona che ti faceva star bene, faceva star bene tutti quelli che aveva intorno. Quando fai una vita ai suoi livelli e hai una popolarità mondiale mantenere la voglia di rapportarsi con tutti diventa un tesoro raro”.
Da quanto tempo non venivate in Sicilia?
“Manchiamo da un po’. Siamo stati a Palermo l’anno in cui nevicava. Immaginiamo sia un fenomeno piuttosto raro, ci riteniamo fortunati. Noi comunque amiamo la vostra Isola”.
Cosa vi piace della Sicilia?
“Tutto, è una terra così positiva, ovunque ti giri tutto è molto vivo, colorato, ricco di odori, di sapori. Ogni volta che veniamo qui mangiamo arancini e granita. A Milano abbiamo fatto morire di invidia i colleghi dicendo che avevamo assaggiato la famosa granita con caffè e panna”.
L’ultimo vostro film è uscito nel 2007, ci sarà un ritorno sul grande schermo?
“Ci stiamo ragionando, ci pensiamo, adesso abbiamo tanti impegni. Idee nella testa, le stiamo buttando giù ma siamo lontani”.
Vi conoscete da tanto e lavorate fianco a fianco. Ma vi vedete anche al di là del lavoro?
“Non abbiamo momenti al di là del lavoro e quando siamo a casa diamo precedenza alle nostre famiglie”.
Non mi resta che augurarvi buona granita.
“Grazie. Le proveremo tutte, ingrasseremo, non c’è dubbio. Ma tanto da gennaio, finita la tournée, ci rimettiamo in forma”.
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