Centrocontemporaneo: “Una nuova idea di città è possibile”


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Foto Chiara Di Salvatore

Centrocontemporaneo è un’atmosfera, un altro senso di città. Si tratta di un esperimento di rigenerazione urbana che parte dal basso e si propone di innescare processi di cambiamento sostenibile e di lungo periodo in un’area del centro storico di Catania allo scopo di migliorare la qualità della vita locale in termini economici, sociali e ambientali. E’ proprio Vanessa Viscogliosi in qualità di responsabile del centro , a parlarci nello specifico di questa innovativa realtà cittadina. Nata a Roma nel 1978, da sempre è interessata all’arte e alla creatività in tutte le sue declinazioni.

 Com’è nata l’idea per la realizzazione di Centrocontemporaneo?

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Foto Chiara Di Salvatore

 

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Foto Chiara Di Salvatore

“È nata per caso nell’estate del 2013. L’artista Antonio Recca visionando l’elenco degli eventi organizzati in occasione della Giornata del Contemporaneo di quell’anno si accorge che nella Via San Michele e dintorni diverse erano le proposte degli operatori culturali. Così parlandone con il giornalista Giacomo Alessandro Fangano e il professore Nino Costa emerge da subito la volontà di riunirle in un unico grande evento multidisciplinare e multiforme con lo scopo di rilanciare attraverso la cultura una zona centralissima della città, degradata da anni da una vita notturna selvaggia e da un’illegalità quotidiana. Questa ambiziosa chiacchierata fra amici presto si tramuta in azione: il 5 ottobre 2013.”

Come mai avete scelto questa zona di Catania?

Dietro Centrocontemporaneo c’è quella che oggi viene definita “cittadinanza attiva”. Ci accomuna  un alto senso civico e una bassa tolleranza per il degrado in tutte le sue forme. Crediamo nei piccoli grandi gesti, nel valore della cultura e nella cultura dei valori. Coordinarci a volte non è facile: riunioni fiume e alcune incomprensioni hanno messo a dura prova, in questi mesi, i nostri nervi. Ma i personalismi non hanno mai soppiantato le tante personalità che arricchiscono il comitato. E il suo obiettivo, quello di riportare al centro la cultura, continua a essere onorato. Tant’è che in un anno di lavoro siamo riusciti a far concentrare in pochi metri la nascita di 7 attività culturali, a raccogliere oltre 1.000 firme per chiedere al Sindaco di Catania la chiusura al traffico della zona e a vincere con l’associazione Catania Lab il bando P.A.R.I. promosso dal Comune e dalle Politiche giovanili, che ci ha permesso, fra le varie di panche e rastrelliere per bici che presto saranno installate in Centrocontemporaneo.

Le automobili vengono bandite da Piazza Manganelli fino a Via Montesano; gli abusivi vengono parcheggiati nelle loro case; le arti visive, la musica, il teatro, la danza, la poesia, l’associazionismo si fanno strada dando spettacolo nel senso più alto del termine e riscattando, anche se solo per una sera, l’area oggi ribattezzata di Centrocontemporaneo. Nonostante la pioggia – condizione meteorologica che spesso ha accompagnato i nostri eventi – la prima grande festa di quartiere di Catania è stata un grande successo sia in termini di affluenza di pubblico, sia per la magica sinergia di cuori e menti che ha contribuito alla sua costruzione e attuazione. A questo evento ne sono seguiti tanti altri, tutti autofinanziati e promossi dal comitato spontaneo di  “centrocontemporaneo”, di cui mi onoro di far parte da ottobre del 2013.’’

 Quali riscontri avete avuto da parte del pubblico?

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Foto Chiara Di Salvatore
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Foto Chiara Di Salvatore

“Il pubblico è stato fondamentale nella riuscita delle nostre iniziative, presente nei numeri e soprattutto nella partecipazione attiva. L’esempio più recente è il pranzo collettivo che abbiamo lanciato in Piazza Manganelli lo scorso 7 dicembre. Con un semplice post su Facebook abbiamo invitato grandi e piccini a portare cibarie per trascorre una domenica di condivisione e fratellanza: oltre 100 persone hanno accolto il nostro appello.”

 Quali sono i progetti per il prossimo anno?

“Le idee non mancano. Sicuramente posso anticipare che la festa di quartiere di Centrocontemporaneo sarà concentrata in quattro appuntamenti annuali. Questo perché potremo programmare con netto anticipo gli eventi e perché il nostro non vuole essere un “eventificio” ma un progetto di rigenerazione urbana costante e quotidiano. Come tutti i progetti anche quelli che nascono dal basso hanno bisogno di moneta per concretizzarsi: cercheremo sponsor privati e attueremo campagne mirate di crowdfounding. Il comitato è aperto naturalmente ad accogliere proposte e volontari. E poi c’è l’obiettivo primario: quello di vedere finalmente l’area chiusa al traffico e aperta al verde e ai cittadini. Sarà spuntato dalla nostra lista comune di “pratiche virtuose”? Speriamo di sì.”

Intervista di  Simona Lipera Accademia Euromediterranea

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1 Commento

  1. claudia
    3 settembre 2015
    Rispondi

    Iniziativa interessante, qualcosa di nuovo per la nostra città. Meno interessanti le foto, prive di significato e sicuramente fatte da un’autodidatta.

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