Basterebbe citare Lady Oscar, Rensie la strega, Giggi la Trottola, Iattaman, L’uomo tigre per riassumere in una sintesi efficace la storia del gruppo storico I cavalieri del Re e di Clara Serina che ne fece parte insieme al marito Riccardo Zara, al figlio e alla sorella.
Oggi la cantante è anche psicoterapeuta e ha fondato a Milano il CREdES Centro Ricerche Evolutive dell’Essere. C’era anche lei a Etna Comics, il festival del fumetto che si è svolto a Catania.
Com’è nato il gruppo I cavalieri del Re e come mai avete scelto il mondo dei cartoni animati?
“Io e mio marito lavoravamo insieme e realizzavamo brani per altri artisti. Io ero una corista e lui componeva e arrangiava. A un certo punto mi sono chiesta perché lui non cantasse in prima persona e ho così tanto creduto in questo che ho pensato di accompagnarlo anch’io. Abbiamo fatto un demo e con questo abbiamo girato le case discografiche dell’epoca fino a quando una di esse ha creduto in noi. Il demo era su una canzone di un cartone che andava già in onda, ma la nostra versione piacque tanto che ci chiesero di riarrangiarla in due giorni, e così nacque la canzone La spada di Re Artù. Dopo tre mesi eravamo in classifica ai primi posti. Ci sembrava impossibile, tutti i ragazzini cantavano la nostra sigla”.
In Sicilia è venuta per presentare Astronave cioccolato. Di cosa si tratta esattamente?
“Astronave cioccolato è un fumetto che ho scritto. Ho preso spunto da un sogno che avevo fatto: viaggiavo tra le stelle. È nata prima la canzone poi il fumetto. L’ho voluto suddividere in episodi per creare una continuità, non ho ancora ben chiaro quanti saranno, dipenderà da come mi motiverò di volta in volta, per ora la storia è già scritta per 4 episodi poi si vedrà. È un work in progress”.
Che rapporto ha avuto con i fumetti durante la sua infanzia?
“Amavo leggere i fumetti, anche se i genitori di quei tempi non ti lasciavano molto spazio. A quei tempi i fumetti si leggevano di nascosto, ce li scambiavamo tra compagni. È stato, dunque, sempre bello il mio rapporto con questo mondo dell’immaginario, perché quando crei una storia ti basi sempre sulla tua esperienza, però poi la puoi cambiare creando nuove situazioni e vivendo tante avventure”.
Lei è cantante e psicoterapeuta. Hanno dei punti in comune?
“In entrambe le professioni cerco di raggiungere l’anima nel rapporto con le persone”.
Un’ultima domanda, qual è la canzone, tra tutte quelle che ha cantato, a cui è più affezionata?
“La più popolare: Lady Oscar. Tutti gli italiani la conoscono e la cantano ancora oggi. Sono sicura che evoca ricordi, bei momenti che abbiamo vissuto e amiamo ricordare”.
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