Esce il 1 dicembre “Con le mie scarpe” il primo singolo di LaRizzo nome d’arte di Alessandra Rizzo, livornese, ma ormai, siciliana, anzi catanese a tutti gli effetti. “Con le mie scarpe” narra di un percorso intimo, ma anche di una rinascita. Il brano, prodotto artisticamente ed arrangiato da Edoardo Musumeci, chitarrista dei Tinturia, è stato realizzato negli studi della TRP MUSIC STUDIO di Riccardo Samperi.
Intervista a LaRizzo
Chi è LaRizzo? Come ti racconteresti a chi non ti conosce?
Non riesco a rispondere “una cantautrice”, perché ho grande rispetto per questa definizione quindi preferisco dire di essere semplicemente una cantante che scrive le proprie canzoni. Ho una scrittura “intima” che parla di me e questo a volte spaventa, è come spogliarsi davanti a chi ti ascolta e, per lungo tempo, ho creduto che questo mi rendesse vulnerabile, poi ho preso consapevolezza del fatto che è l’unico modo che conosco per esprimermi e non si può andare contro la propria natura, soprattutto quando la scrittura diventa un’esigenza.
Le scarpe, croce e delizia dello shopping femminile, ma anche un oggetto che si presta a molte metafore. Il tuo lavoro s’intitola “Con le mie scarpe”, un viaggio interiore?
Dal titolo del brano sembrerà strano, ma in realtà cammino quasi sempre scalza. Odio i tacchi e posso essere vestita in modo elegante con ai piedi un paio di sneakers (una sola marca e sempre il solito modello). Di solito una donna pensa all’estetica, io a stare comoda! “ Con le mie scarpe” vede la luce a St. Stephen’s Green in un periodo in cui ho vissuto a Dublino ed è una presa di coscienza, l’accettarsi per quello che si è, la voglia imparare dagli errori cercando di non “inciampare” e “cadere” di nuovo, ma anche una dichiarazione di indipendenza.
Il tuo progetto discografico è prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci, come e quando vi incontrate musicalmente?
Con Edoardo ci conosciamo da un po’ di anni. Abbiamo iniziato lavorando insieme in trio con una mia vecchia formazione ma, artisticamente e umanamente ci siamo avvicinati appena abbiamo iniziato ad esibirci in duo. Abbiamo un modo di vedere la musica molto simile. Non solo note, ma vibrazioni, comunicazione e scambio continuo. Edo è una persona molto esigente e riservata, quindi considero un privilegio la possibilità di lavorare con lui. La sua voglia di credere nel mio progetto inedito arriva esattamente un anno fa. Ero appena
tornata dall’Irlanda con la voglia di ripartire a breve, mi chiamò una sera dicendomi “Rizzo ho deciso di produrre i tuoi pezzi…proviamoci, tanto sei sempre in tempo a tornare a Dublino”. Così sono arrivata da lui con i miei fogli pieni di idee e lui ha iniziato a lavorare con la calma e la dedizioni di chi musicalmente ti conosce molto bene e vuole confezionare un abito su misura.
La tecnica toglie anima al canto?
Penso che la tecnica si possa imparare e che sia indispensabile per cercare nuove forme di espressione e mantenere in salute il proprio strumento, l’anima la devi possedere. Sono una perfezionista e lo conferma il fatto che a 35 anni non ho mai smesso di studiare. Devo dire la verità, c’è stato un momento in cui non riuscivo a trovare connessione tra cuore e voce perché troppo concentrata sul tecnicismo, ma credo che sia una fase che tutti passano, il tempo di metabolizzare le nuove informazioni e metterle in pratica. E’ come quando i bambini imparano a muovere i primi passi.
Ti sei avvicinata alla musica da piccolissima, quando hai avuto la certezza che fosse la tua strada?
Credo che la musica non si scelga, ma sia lei a scegliere te. I miei genitori raccontano che passavano notti in bianco perché cantavo tutta la notte le sigle dei cartoni animati. Sono stata fortunata perché sono cresciuta in una famiglia molto rispettosa dell’arte in genere e quando si sono resi conto che passavo le giornate al giradischi mi hanno detto che per cantare o suonare uno strumento avrei dovuto studiare seriamente.
Tutti possediamo un cassetto che contiene i nostri sogni e i nostri desideri, abbiamo la possibilità di realizzarne uno, qual è il sogno de LaRizzo?
Spero di diventare ogni giorno una persona migliore e sto cercando di imparare a vivere serenamente il presente. In questo momento l’uscita del singolo è sicuramente un sogno che si realizza, domani penserò al prossimo.
Il video di LaRizzo
Il video è stato interamente girato a Siracusa da Nanni Musiqo che ha già diretto per artisti come Alex Britti e Mario Venuti con la collaborazione di Elio Ragusa (Camera & Editing).
Il video che accompagna il brano è stato interamente girato a Siracusa da Nanni Musiqo che ha già diretto per artisti come Alex Britti, Mario Venuti e tantissimi altri, con la collaborazione di Elio Ragusa (Camera & Editing) ed è un viaggio alla ricerca di una dimensione che spesso in maniera distratta sembra una favola. Il racconto, però, prende vita nell’animo stesso della cantautrice alla scoperta di un tesoro nascosto e di un percorso comune vivibile condiviso da ogni persona che non perde l’abitudine di sognare. Le location scelte dalla produzione esecutiva ArgotFilm sono i suggestivi interni di Casa Martinez al centro dell’ isola di Ortigia e gli esterni che scorrono da una parte all’altra della città in un viaggio che funge da filo che le lega tra di loro.
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