C’è tutta l’anima siciliana nel docufilm Cùntami di Giovanna Taviani, c’è lo sguardo di una regista che ama questa terra e le rende omaggio creando un legame stretto ed emozionale tra passato e presente, tra leggenda, storia e cronaca. E lo fa attraverso il cunto siciliano e i suoi più noti rappresentanti: a partire da Mimmo Cuticchio. Questo lavoro ha già vinto il Premio Speciale ai Nastri d’Argento nella sezione Docufilm, il premio della giuria del SNGCI per la sezione #Frame Italia al Festival Sguardi Altrove e il Premio della giuria Iulm. Il docufilm è attualmente in tour in Sicilia: stasera sarà a Catania nella sede dell’associazione Gammazita, per poi proseguire il 28 maggio con Mario Incudine a Enna al Teatro Comunale Garibaldi. Dopo il tour siciliano il film arriverà a Roma il 30 maggio al cinema Nuovo Sacher, dalla capitale proseguirà il 13 giugno al Cinema Mexico di Milano. Il film prodotto da Amedeo Bacigalupo e Angelica Canevari per Cloud 9 Film in collaborazione con Rai Cinema, completa il suo percorso dopo il successo alle Notti veneziane delle Giornate degli Autori.
“Sono attratta da Palermo come il canto delle sirene -sottolinea la regista-. Amo questa regione e ho voluto raccontarla immaginando un viaggio alla ricerca dei nuovi narratori orali che
affondano le proprie radici nell’epica. Ho raccontato il nostro presente in una forma che riattualizza il mito proponendolo come chiave interpretativa contemporanea.”.
Giovanna Taviani: l’incontro con Mimmo Cuticchio
Com’è nata l’idea?
“Lavoro a questo progetto da più di cinque anni. L’idea è venuta quando cinque anni fa mi sono trasferita per lavoro e ho conosciuto Mimmo Cuticchio e i suoi allievi. Ho capito che in Sicilia c’era una nuova generazione di cuntisti. Ho deciso quindi di concentrarmi su questa straordinaria forma orale per percorrere la Sicilia su un furgone rosso”.
Com’è strutturato il docufilm Cùntami?
Il viaggio di Cùntami parte da Palermo e tocca cinque luoghi simbolici della Sicilia, ciascuno legato a una storia e a un grande narratore orale siciliano. Nel film Vincenzo Pirrotta interpreta un Orlando Furioso tradito dalla terra che ama, la Sicilia del triangolo della morte. Gaspare Balsamo tra le tonnare abbandonate e i mulini a vento di Culcasi, ci racconta dell’incontro tra Don Chisciotte e Peppino Impastato e della lotta contro i mulini a vento. Tra i protagonisti di Cùntami Giovanni Calcagno, Mario Incudine, cantante musicista e autore delle musiche del film, Yousif Latif Jaralla, nelle vesti di Sancho Panza. Tutti allievi di Mimmo Cuticchio, ultimo cuntista e puparo vivente, fondatore, nel 1977, dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio. L’Opera dei Pupi sopravvive, grazie soprattutto a lui”.
Giovanna Taviani: Mi sento siciliana
Si dice che un luogo lo si percepisca meglio se lo si guarda da lontano. Lei è romana e racconta la Sicilia. Condivide questo punto di vista?
“Io in realtà mi sento siciliana d’adozione. La distanza permette di capire meglio, percepire con maggiore lucidità il campo lungo, il totale. Quando vivi una realtà rischi di perderti nel caos dei dettagli. In questo viaggio ho avuto dei compagni meravigliosi che hanno condiviso con me racconti ed esperienze entrando nel vivo della sceneggiatura”.
Lo avete visto insieme?
“In realtà l’ho visto solo con alcuni di loro. Ma so che è piaciuto molto”.
Un punto di vista femminile il suo per un racconto al maschile.
“Vanity Fair mi ha dedicato una rubrica definendomi una sirena. Una definizione che mi è piaciuta molto. Il mio è uno sguardo al femminile così come lo sono le voci liriche che accompagnano la colonna sonora di questo lavoro”.
Magari il suo prossimo lavoro sarà tutto al femminile?
Giovanna Taviani sorride divertita e ironicamente risponde: “Perché no?”
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