Tra cabaret, televisione e anche un po’ di cinema, Dario Cassini è arrivato al suo 25° anno di professione, strappandoci ormai un inevitabile: “È proprio un animale… da palcoscenico!” E ci immaginiamo le sue possibili battute a sentire: animale! Il fatto è che questo artista napoletano, che ormai vive, si muove e parla come un romano e comunque come un uomo del centro-sud Italia della specie: vivi e lascia vivere!, il palcoscenico lo usa come casa sua, ci si trova a suo agio come se lo spettacolo si svolgesse nel salotto del suo rifugio in campagna, dove ora vive. Ed è una delle cose personali che ci ha rivelato in questa intervista esclusiva per “Sicilia&Donna”, assieme al fatto che non è sposato, non ha intenzione di farlo e che… ma lasciamo parlare lui, che è meglio!
“Non sono sposato – conferma Dario, pochi minuti prima di entrare in scena al “Gatto Blu”, conservando la simpatia e la tranquillità di sempre, fumando la sua sigaretta e riscaldandosi con le prime battute – e mi considero un giovane vecchio di 45 anni. Sono consapevole di avere vissuto il primo tempo della vita”.
Dei 45 anni vissuti, alcuni (tra ferie e lavoro) li ha trascorsi in Sicilia e continuerà a farlo.
“Infatti sono vent’anni che vengo proprio a Catania, anche per vacanza e ritrovo sempre l’affetto e l’amicizia di un tempo, oltre che arancini, granite, cassate…”
È uno dei tormenti di Dario, quello di riuscire a stare a dieta per gran parte dell’anno, con ottimi risultati, perdendo anche dieci chili, e poi di recuperarne tre o quattro in pochi giorni proprio durante i suoi spettacoli o le sue ferie all’ombra dell’Etna. “Fermatelo!” griderà tra poco dal palco Gino Astorina, che lo vede esibirsi fuori orario tra i banconi di bar rinomati a Catania, tra tavola calda, gelateria e pasticceria che non hanno certo bisogno di presentazioni.
Ma lei, Dario, cosa preferisce tra il teatro e la televisione?
“È chiaro che la televisione è un mezzo importante per portare la gente in teatro, anche se poi gli spettacoli dal palcoscenico ti restano più impressi. Alla televisione bisogna anche riconoscere il merito di creare un certo affetto con il tuo o i tuoi personaggi preferiti, che poi corri subito a vedere in teatro quando arrivano nella tua terra”.
Senza tralasciare il cinema, è d’accordo? E non parlo solo dei suoi film di quando era giovanissimo e… con qualche chilo in meno. Parlo anche dei film recenti.
“Certo, come il film Cemento Armato, dove avevo una parte interessante. Questo rimane comunque un mestiere di fatica, che riesco a fare assieme a Marco Terenzi, il mio regista, con cui scrivo i testi”.
Mi dica la verità: quello tra uomo e donna è proprio un conflitto insanabile o ci sono speranze?
“Non c’è proprio nessuna speranza, tranne che sul fronte delle tette e della riproduzione (sic!). Nel mio monologo spiego proprio questo, che uomini e donne insieme sono un fatto contro natura! Ripeto, contro natura! Anche se poi, in fondo, è come parlare di mangiare e bere, è la nostra quotidianità, è purtroppo una necessità biologica”.
E allora, che si tratti di comicità con qualche velo di cinismo? Calchiamo la mano e chiediamo: sarebbe lo stesso nei matrimoni omosessuali?
“Peggio! Sarebbe solo peggio!”
Ma allora eccola la filosofia del comico, che ha lasciato per diverse sere senza fiato per le risate gli spettatori catanesi e starà facendo altrettanto in giro per l’Italia, a cominciare dal Teatro Greco di Roma, dove lo stesso spettacolo andrà in scena dal 13 dicembre al 15 gennaio: uomo o donna che sei, nun me rompe li co…ni e lasciame sta’!!! Poi il tutto, si sa, finirà con una grande risata!
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