Una miss dedita allo sport. La palermitana Eliana Chiavetta, classe 1987, è un volto noto nella nostra Isola. Tifa rosanero e fa della passione calcistica il suo lavoro. L’ex Miss Sicilia (è stata incoronata nel 2006), oggi alla conduzione di Tgs Studio Stadio, trasmissione che segue le partite di calcio del Palermo, ci racconta il suo mondo.
Com’è iniziata la sua carriera televisiva?
“È iniziato tutto grazie al concorso di Miss Italia al quale ho partecipato nel 2006 classificandomi dodicesima. Prima avevo sfilato solo due volte, catapultata su una passerella che sarebbe andata in onda su Rai 2. Mi tremavano le gambe perché non avevo mai sfilato. Poi, da lì, sono stata invitata a partecipare al concorso”.
Ci racconta la sua esperienza a Miss Italia nel 2006? Quell’anno vinse Claudia Andreatti.
“Non mi ricordo niente. Posso dire che è stata una bellissima esperienza. Per me il traguardo era l’esperienza che stavo vivendo. Fondamentalmente non mi ero resa conto appieno di essere in un concorso, non ho vissuto la competizione. Io ero quella che dava i consigli alle altre ragazze, che le aiutava a sistemarsi, a correggere il trucco, ero un punto di riferimento e tutte le ragazze, anche le più agguerrite, sapevano che se fossero venute da me avrebbero avuto un parere totalmente sincero”.
È rimasta in contatto con qualche ragazza? Con qualche miss siciliana?
“In realtà no. È capitato di incontrare le altre ragazze siciliane in alcune occasioni ma non ci siamo sentite più di tanto. Parlo qualche volta, attraverso Facebook, con qualcuna. All’interno del concorso le miss regionali hanno un percorso favorito, nel senso che accedono direttamente alle finali e quindi condividono la stessa stanza. Io arrivai in aeroporto contemporaneamente a Miss Abruzzo con la quale divisi, già dalla prima sera, un letto matrimoniale. Poi, passando a Salsomaggiore, in camera si aggiunse una ragazza calabrese. Con loro ho vissuto per tre settimane”.
Quali i sogni di allora?
“C’è un momento della trasmissione, del quale ho ancora la registrazione, in cui Carlo Conti, presentatore del concorso, leggeva i nostri sogni che avevamo precedentemente scritto rispondendo ad alcuni questionari e di me diceva che sognavo di condurre un programma sportivo”.
Ha centrato l’obiettivo. Ma cos’è cambiato da allora?
“È cambiato un po’ tutto perché probabilmente non avrei seguito un corso di studio legato alla comunicazione, magari avrei fatto altro, non so cosa ma non era questo il percorso che mi aspettavo. Sono da sempre appassionata di calcio però non avevo, fin da piccola, il pensiero di fare la conduttrice, la speaker o la modella. Piano piano mi sono appassionata, mi sono innamorata follemente del mio lavoro. Alla fine qualcosa è cambiato”.
Come è arrivata alla trasmissione Tgs Studio Stadio?
“L’incontro è avvenuto nella redazione del Giornale di Sicilia il giorno dopo aver vinto la fascia di Miss Sicilia. Era fine agosto e andai in redazione per essere intervistata prima di partire per le finali di Miss Italia. Il giornalista e conduttore della trasmissione, Alessandro Amato, mi chiese se, ovviamente, a me non importasse nulla del calcio. Gli feci segno di aspettare, aprii la borsa e tirai fuori l’abbonamento di curva nord del Palermo. Allora mi propose un’intervista per la trasmissione e di tornare come ospite una volta terminato il concorso. Andai ospite la prima volta, la seconda volta finché mi chiamò e mi disse di andare sempre e di avvisare solo quando non potevo; essendo abbonata quando c’erano le partite dentro casa ero allo stadio. Quando stavo in curva avevo gli auricolari per sentire i risultati delle altre partite e davo gli aggiornamenti a tutti su cosa accadeva sugli altri campi”.
Adesso conduce un programma radiofonico, “Ingresso libero”. Di cosa parla?
“Ingresso libero” proprio perché apriamo le porte ogni giorno a tutti e a tutto. Parlo di salute, di amore, di iniziative territoriali, di libri, di tutto e di più. A fine settimana non possono mancare gli approfondimenti sportivi”.
Far parte del panorama televisivo nazionale è una sua aspirazione?
“Finora non ho mai provato perché ho delle radici radicate nel territorio. Adoro la nostra terra con tutti i problemi che si trascina dietro, sono molto legata alla famiglia, alle amicizie, al mio mondo affettivo legato a questo luogo. Allo stesso tempo sono spaventata da come la nostra isola si stia svuotando sempre di più di giovani. Se faccio l’elenco dei miei compagni di scuola conto sulle punta delle dita chi è rimasto. È una terra che si sta bruciando. Però il mio sogno sarebbe poter vivere sempre del mio lavoro non dovendo rinunciare a tutto quello che c’è qui”.
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